Un patto sulla legge elettorale e Matteo Renzi deve dire se ci sta o no. Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente di primo piano del Movimento 5 stelle, in un’intervista a Panorama in edicola il 31 luglio spiega in dettaglio la proposta grillina sulla legge elettorale: «Renzi vuole che ci sia subito un governo che governi e noi glielo concediamo accettando la legge in funzione per i sindaci: primo turno proporzionale e ballottaggio tra i primi due classificati».
In cambio, aggiunge Di Maio, «chiediamo l’introduzione delle preferenze e l’esclusione dal Parlamento dei condannati con sentenza definitiva, tranne che per i reati di opinione».
LA CONDIZIONE- Se Renzi accettasse la proposta, romperebbe il patto del Nazareno stilato con Silvio Berlusconi e Di Maio a Panorama risponde secco: «Ho la sensazione che le preferenze, e in genere la legge elettorale, vengano usate da Berlusconi come contrappesi per la riforma della giustizia». E comunque, aggiunge il vicepresidente della Camera, «la nostra legge elettorale è migliore di quella concordata al Nazareno. Noi vorremmo il doppio turno di lista, non quello delle macrocoalizioni che si mettono insieme solo per prendere qualche voto in più. Il Pd si è detto d’accordo, staremo a vedere».
I POTERI DEL NUOVO SENATO- Sulla contrapposizione riguardo ai poteri del nuovo Senato, che i grillini vorrebbero elettivo, per aprire un dialogo Di Maio chiede innanzitutto «l’abolizione dell’immunità, tranne che per le opinioni espresse in virtù del mandato parlamentare». Infine, sull’elezione del presidente della Repubblica e sul timore dei 5 stelle di una maggioranza che possa eleggerlo da sola, Di Maio afferma che «se si fanno leggi elettorali molto maggioritarie, questo rischio è scontato. Noi proponiamo che si proceda sempre con la maggioranza di due terzi».