Seconda puntata di Darkside, a cura di Gianluca Zanella Editing e di Marcello Altamura. Sotto i riflettori il caso Ludwig, uno dei più feroci casi della cronaca nera italiana. Ne parlano Monica Zornetta e lo psichiatra Andrea Angelozzi
Ci sono storie vere più agghiaccianti della trama di un thriller e protagonisti così maledetti da superare le più oscure fantasie. È il caso di Ludwig, la diabolica coppia di serial killer che tra gli anni Settanta e Ottanta seminò il terrore in Italia e in Germania, massacrando e bruciando chi non rispettava i suoi rigidi criteri morali. Il nome compare per la prima volta in un volantino dall’iconografia nazista nel quale si attribuisce gli omicidi di un senzatetto, di un omosessuale e di un tossicodipendente.
L’inquietante firma tornerà altre sei volte, in seguito agli omicidi di una prostituta, di uno studente, di tre religiosi e alle stragi in un cinema a luci rosse di Milano e in un locale notturno a Monaco di Baviera. Nel 1984 due insospettabili ragazzi – Wolfgang Abel, di nazionalità tedesca, e Marco Furlan – vengono arrestati nel mantovano mentre danno fuoco a una discoteca con dentro quattrocento ragazzi. Da quel momento Ludwig smette di uccidere.
Ne parleranno Monica Zornetta, autrice del libro LUDWIG edito da Baldini+Castoldi, giornalista e autrice di molti libri d’inchiesta di successo, insieme ad Andrea Angelozzi, psichiatra, già direttore del dipartimento di Salute mentale di Venezia e Treviso, che ha studiato le perizie effettuate su Abel e Furlan nel corso del processo a loro carico.