Paolo Enrico Patrini, medico di Crema: “Chiedo di poter effettuare il doppio tampone a distanza di ventiquattrore anche a tutti i pazienti, gestiti al domicilio, con polmonite interstiziale bilaterale, ovviamente confermata da una Tac torace senza mezzo di contrasto”
Di Stefano Mauri
In trincea (coi suoi colleghi medici di base) da una vita, a Crema, vale a dire in quella fetta di provincia d’Italia (Cremona), più colpita in assoluto dal Coronavirus in rapporto alla percentuali di abitanti, il dottor Paolo Enrico Patrini, via social, ha lanciato un appello:
È assolutamente fondamentale e necessario interrompere l’isolamento domiciliare dei pazienti con polmonite interstiziale bilaterale, mai “tamponati” e trattati al domicilio, solo dopo un doppio tampone negativo a distanza di ventiquattrore! Questi pazienti sinora dovevano essere “liberati“ dal Medico di Medicina Generale dopo 14 giorni senza sintomi! Adesso a garanzia di tutti vogliono allungare in via definitiva il periodo a 28 giorni. “Cazzarola”, ma non era così difficile immaginare che molte persone sono ancora positive oltre i “famosi” 14 giorni! Comunque io chiedo “a gran voce” di poter effettuare il doppio tampone a distanza di ventiquattrore anche a tutti i pazienti, gestiti al domicilio, con polmonite interstiziale bilaterale, ovviamente confermata da una Tac torace senza mezzo di contrasto.
E decisamente, oltre a essere non banale, quanto scritto e postato dal dottor Patrini è di fondamentale importanza per cambiare l’approccio, in Lombardia, al contrasto al Covid-19. E ora, sperando che i vertici della Regione Lombardia recepiscano gli input provenienti da Crema però bisogna fare presto e… sì cambiare rotta. Sì perché se stare in casa è giusto, d’altro canto è doveroso sottolineare come un’eccessiva quarantena possa nuocere al sistema psicologico – economico dei lombardi, no?
Stefano Mauri