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Coronavirus, Matteo Renzi è un “trombone irresponsabile”. Parola della sindachessa Stefania Bonaldi

Il sindaco di Crema risponde a tono all'ex premier che vorrebbe riaprire l'Italia

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Il post su Facebook del sindaco di Crema Stefania Bonaldi, con l’attacco a Matteo Renzi per la sua posizione sulla riapertura delle attività produttive prima di Pasqua

 

“Mentre qualche trombone irresponsabile , senza alcuna conoscenza e competenza specifica, chiede che “si riaprano le fabbriche prima di Pasqua”, (un chiaro riferimento a Matteo Renzi e alla sua intervista sul quotidiano l’Avvenire di sabato 28 marzo, ndr) ecco i comportamenti più sobri e concreti di diverse aziende importanti del nostro Territorio che, dopo i provvedimenti sulle Attività produttive di Regione e Presidenza del Consiglio, hanno deciso di chiudere o di ridurre drasticamente la produzione.

Scelte sicuramente difficili, di cui va dato atto, anche perché i provvedimenti che dovevano circoscrivere le aperture alla sola produzione dei beni essenziali hanno salvaguardato così tante filiere che, nelle maglie dei codici Ateco, potevano restare aperte numerose realtà.Va dunque reso merito a queste imprese, e alle tante altre che hanno deciso di chiudere i battenti, di avere colto la eccezionalità della  situazione dell’intera Lombardia, che  rimane in condizioni di grande allerta e di essersi assunte gesti di responsabilità.

Il Coronavirus, come tutti noi vuole vivere, ma può farlo solo se noi glielo permettiamo, e noi, purtroppo, ormai siamo il suo più grande alleato. Occorrono comportamenti drastici, bisogna che si capisca che c’è in gioco la vita di tutti, ogni respiro esalato in pubblico è un regalo al virus ed una pugnalata alla comunità.

Senza quelle tanto criticate e pur faticose misure di contenimento, già oggi, i morti li conteremmo a decine di migliaia.

Fermarsi, per quelle filiere che non sono essenziali, è faticoso e gravoso, ma è l’unico modo che ora abbiamo per riprenderci il diritto di credere che ci sia un domani.

Così come doveroso e’ invece per chi continua, garantire il rispetto di tutte le misure indicate per il contenimento del contagio, dalle distanze interpersonali, a DPI adeguati e dati in costante dotazione, alla promozione di turnazioni che non creino concentrazione di persone.

Siamo consapevoli del ruolo vitale delle Attività Produttive lombarde, cui dobbiamo la nostra prosperità, sappiamo che queste restrizioni comporteranno gravi conseguenze economiche, ma senza cittadini le fabbriche non saprebbero per chi produrre.

Grazie, dunque, per questi sforzi del mondo delle imprese, assunti all’insegna della responsabilità.

A noi Lombardi, persone operose e tenaci, in un Territorio che è certamente il più provato a livello nazionale, è chiesto un supplemento di sacrificio e di abnegazione, abbiamo il dovere di salvare la nostra Regione per salvare tutta l’Italia, e ne saremo capaci”.

Così postò sulla sua pagina Facebook la sindachessa di Crema Stefania Bonaldi.

Ah … Crema, capitale del Granducato del Tortello (piatto tipico) in provincia di Cremona, causa morti e malati di covid 19 è uno dei peggiori Lazzaretti lombardi. Purtroppo.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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