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Cristina Firetto: Iniziate tutti ad avere paura del virus sul serio e restate a casa

La dottoressa cremasca a Milano lotta contro il Covid - 19

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Maria Cristina Firetto, è una dottoressa cremasca in servizio presso la Radiologia del Policlinico di Milano ed è in prima linea nella lotta al Covid – 19.  Non usa tanti giri di parole per fotografare la drammaticità del momento.

 

“State a casa e iniziate a spaventarvi sul serio che pronto soccorso, ospedali e posti in rianimazione sono praticamente esauriti. Fuori da certi ps (pronto soccorso) c’è la fila di persone con problemi respiratori e polmoniti in lista d’attesa.  E …  badate bene, i numeri del contagio rimangono elevati, i posti scarseggiano e per la legge dei numeri, per forza negli ospedali si fanno scelte. Capito?”

Quindi la pensi come il governatore Fontana che ha sempre scelto e auspicato la linea durissima nella lotta al coronavirus…

Certamente lui e il presidente del Veneto Zaia avevano capito tutto dall’inizio. Un paziente su quattro finisce intubato, ma i tubi, aspettando gli ospedali da campo, ora scarseggiano, sono occupati. E’ fondamentale stare in casa, basta corse, giri al supermercato e passeggiate, si esce solo e soli, rispettando le norme di distanza, con mascherina e guanti, esclusivamente per fare la spesa . Questo virus non lo conosciamo, lo studiamo in presa diretta e pare che chi ne è colpito, fortunatamente in forma lieve, più se ne sta in casa in isolamento, prima se la cava e guarisce.

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Intanto il Covid – 19 colpisce adesso tanti giovani.

Il rischio di finire in rianimazione o di lasciarci la pelle riguarda tutti, ragazzi compresi, dunque lo ribadisco smettetela di uscire.

Ci sarebbero poi i cosiddetti asintomatici …

Ma proprio per questo non deve esserci gente in giro. Se uno non ha sintomi, magari è contagioso lo stesso e girando contagia pericolosamente il prossimo. E chi presenta tosse o febbre leggera, ma gira ugualmente è ancora più letale. Paradossalmente, mi si passi la forzatura,  chi presenta una sintomatologia pesante ed è in cura, è seguito, beh … non è pericoloso e se tutto va bene se la cava in quindici giorni. Il contagio si ridurrà drasticamente soltanto allorquando tutti avranno capito l’importanza di restare tra le mura domestiche. Auspico infine che il Governo inasprisca le limitazioni seguendo le indicazioni dei presidenti di Veneto e Lombardia. Per lavoro viaggio da Crema verso il capoluogo meneghino e … ahimè vedo troppi individui là fuori>.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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