Allora tanto per partire e gradire… Chapeau all’Atalanta, la Dea meravigliosa dell’Europa nel e del Pallone che, pur giocando contro avversari, nella fattispecie il Valencia, non al meglio, beh vincere 4 a 1 una partita in Champions League non è mai frutto del caso. No?
Mister Gasperini, il trainer italiano dalla mentalità più europea, a Bergamo, calcisticamente parlando, anche se (ma questa è un’altra storia) non parla tanto col direttore sportivo, per la cronaca uno dei migliori talent scout sulla piazza, Sartori, sì sta facendo faville e ha trasformato Ilicic in uno dei migliori jolly offensivi al mondo. Congratulazioni al presidentissimo atalantino Percassi, uomo di calcio e manager moderno, d’avanguardia.
A Torino, sulle sponde bianconere del fiume Po, i soliti bene informati sostengono che mister Maurizio Sarri, indipendentemente da come finirà la stagione juventina sia ormai convinto di fare le valigie a giugno. Chi arriverà al suo posto?
Mah … il plenipotenziario, Nedved permettendo, delle cose tecniche juventine Paratici avrebbe già pronto un bel contratto triennale per il suo pupillo, amico e concittadino (entrambi sono piacentini) Simone Inzaghi.
Il Milan invece sarebbe sul punto di affidare le sue sorti tecniche al coach manager tedesco Rangnick, il quale arriverebbe pure per fare mercato.
Ohibò e … se alla fine della fiera Sarri passasse al Milan e Allegri (lo vogliono in tanti, lui studia inglese e lo United) ritornasse alla Vecchia Signora con Inzaghi Simone confermatissimo alla sua Lazio? Solo suggestioni? Boh …
La Fiorentina? Ah … come intriga a Firenze il tecnico toscano Spalletti. A proposito si mormora che l’ex mister dell’Inter sarebbe tornato nel mirino della Roma. Sarà vero?
E chiudiamo con una menzione per l’attaccante, giovane e forte, norvegese Haaland, bomber del Borussia.
Ebbene, il fortissimo centravanti, due mesi fa era praticamente della Juventus, ma quel volpone del suo manager Raiola (più società cambia il suo protetto… più guadagna in commissioni), anche per farlo giocare con continuità, alla fine l’ha convinto ad accasarsi in quel di Dortmund per un periodo d’ulteriore apprendistato verso la definitiva consacrazione.
Stefano Mauri