Colpo di scena in tribunale a Latina, dove la coppia doveva rispondere di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in merito ad uno scontro avvenuto con alcun paparazzi a Ponza nel 2012. L’accusa ha riformulato l’accusa, ritenendoli autori di un reato molto più grave
Guai grossi per Belen Rodriguez e Stefano De Martino: la showgirl e l’ex marito sono stati accusati di rapina dalla Procura di Latina, che ha riformulato l’accusa in un processo per l’aggressione a due paparazzi.
IL FATTO – La vicenda risale all’agosto 2012, quando due fotografi stavano scattando da una barca delle fotografie a Belen, De Martino, Cecilia Rodriguez e Perez Blanco. Quando questi ultimi si accorsero della loro presenza, si avvicinarono all’imbarcazione con il loro yacht. Ai fotografi vennero sottratte le macchine fotografiche, che furono restituite solo dopo che le schede digitali erano state buttate in mare.
Belen e Stefano De Martino, per la Procura rapinarono i paparazzi. Processo da rifare
IL COLPO DI SCENA –
Naturalmente i paparazzi denunciarono e ottennero il rinvio a giudizio per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ma quanto emerso nelle ultime udienze del processo ha convinto la Procura a riformulare l’accusa in quella di rapina, reato ben più grave.
ACCORDO QUASI RAGGIUNTO – Il tutto avviene, a quanto trapela, proprio quando le parti avevano raggiunto un accordo e i legali dei fotografi erano intenzionati a ritirare la costituzione di parte civile. Con la riformulazione del reato questo non sarà possibile. Il processo dovrà essere eventualmente rifatto e a nulla è servita l’opposizione degli avvocati della difesa.