Già, ma a parte lo stadio nuovo, ehm: meglio sarebbe un impianto tutto rossonero a Sesto San Giovanni, mentre prende quota, o meglio, pare c’erta l’ipotesi di un nuovo, modernissimo San Siro personalizzabile e condiviso, ecco cosa vuol fare il Fondo di investimenti vario e diversificato Elliot, col Milan che detiene almeno fino a quando deciderà di venderlo al miglior offerente?
Solo l’amministratore delegato e plenipotenziario Gazidis può rispondere a questo quesito, ma per ora tutto tace.
Nel frattempo la multinazionale, colosso della moda, LVMH, più volte accostato al sodalizio che fu di Silvio Berlusconi (ah che tempi quelli), a gran voce smentisce ogni interesse di approdare a Milano, sulle sponde milaniste dei Navigli per fare football.
Intanto, con una proprietà fumosa e lontana (la famiglia Singer appare nettamente staccata dalla Galassia Rossonera), sul campo la compagine (voto 5 alla campagna acuisti portata avanti dal direttore sportivo Massara) affidata alle cure del mister (a tempo?) Marco Giampaolo (bravo, ma forse eccessivamente dogmatico e … un po’ troppo accademico e cupo) fatica assai.
Nota a margine: il direttore tecnico Maldini sta difendendo a spada tratta Giampaolo, il suo collega di scrivania dirigenziale, nonché ex compagno Boban invece, Giampaolo l’avrebbe esonerato ad agosto.
La sfangherà questo Milan alla deriva apparente, privo di leader e carisma? Lo scopriremo vivendo, ma arrivare tra le prime sette a fine campionato, stante queste oggettive difficoltà sarà quasi impossibile. E soprattutto, ora serve, come acqua al deserto, una proprietà vicina che indichi la strada da percorrere… senza se, senza ma, no?
Stefano Mauri