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35 Tienimi la mano Di Massimo Alborghetti

(continua dopo la pubblicità)

Fin da piccolo ho sempre cercato d’incanalare il flusso creativo in varie forme d’arte. Disegnavo molto bene, e pensavo sarei diventato un pittore. Ma tutti i professori sconsigliarono mia madre dal farmi continuare gli studi in quel senso. Ho optato per la cucina e sono diventato cuoco. Tuttora cucinare mi aiuta a incanalare la creatività. Fin da subito, otto, nove anni  è arrivata la scrittura. Ho scritto il mio primo romanzo a dieci anni. E’ lì chiuso in un baule e da più di trent’anni non l’ho più sfogliato. Sicuramente per la paura di leggere enormi strafalcioni ma anche perché il mio modo di scrivere è totalmente cambiato da allora. Ho scoperto il cinema. Da semplice spettatore sono diventato creatore e ho girato centinaia di cortometraggi e film. Sempre per colmare quell’energia divorante. Scrivere mi rilassa e mi svuota in modo viscerale. Per anni ho scritto sceneggiature per realizzarle. Poi nel 2009 il mio primo vero e proprio romanzo “Le mani addosso.” Che ancora molti mi ricordano. Ora dopo tanti anni mi sono immerso in una nuova storia:

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Tienimi la mano.

La vita di quattro persone cambia nell’arco di una settimana invernale pre. natalizia.

Lazio, bellissimo ragazzo, non vedente da pochi anni,affronta le difficoltà della sua nuova condizione.

Elisabetta, giovane donna misteriosa,arriva in città dopo essersi dileguata senza spiegazioni.

Pamela, professoressa dura e pratica, è costretta ad affrontare il suo passato.

Lele è il giovane gestore di un caotico negozio, dove la vita procede senza apparenti sorprese.

Le vite dei quattro personaggi si intersecano in un susseguirsi di esperienze e rivelazioni con colpi di scena ed incastri imprevedibili.

La costruzione dei personaggi è particolare. In un giallo psicologico che si dipana in una cittadina non meglio definita, seguiamo i protagonisti in prima persona, venendone catapultati nel loro mondo. Dove un misterioso e inaspettato fatto sconvolgerà la vita della tranquilla cittadina, ma sopratutto le esistenze dei quattro protagonisti.

Come dicevo è bello ed appagante scrivere. Succede una cosa strana però quando per mesi tieni per mano i personaggi. Ad un certo punto devi lasciarli andare e ti ritrovi ancor più svuotato e forse anche un poco più solo. Perché vorresti continuare a viverli, e solo dopo che qualcuno li legge e li vive sulle proprie esperienze capisci che sono ancora vivi. Non più solo ed esclusivamente nella tua testa. Se vi va di leggere qualche stralcio del romanzo qui di seguito per visionario ed eventualmente acquistarlo. Lazio, Elisabetta, Pamela e Lele vi aspettano. Lasciatevi trasportare da loro. Poi in altri articoli ve ne parlerò meglio.

 

SUI FILM DI MASSIMO ALBORGHETTI:

 

 

 

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Massimo Alborghetti

Mi chiamo Massimo Alborghetti . Ho sempre amato scrivere storie. Dopo aver scoperto la videocamera a sedici anni, ho realizzato il mio primo film e non mi sono più’ fermato. Amo raccontare storie psicologiche. Thriller , drammatici. Dopo aver frequentato una scuola da Ermanno Olmi ed aver fatto diversi corsi di Cinema,ho realizzato più’ di 100 cortometraggi e 10 lunghi. ho preso diversi premi e col denaro vinto ho continuato a realizzare e produrre. Essendo indipendente i miei film non sono perfetti ma non hanno vincoli e restrizioni. Eccovi il mio sito internet dove potete vedere alcuni miei lavori: www.massimoalborghetti.it

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