Il legale del cantante ritiene che, per l’incidente stradale in cui Michele Bravi fu coinvolto, ci possano essere anche gli estremi di un’archiviazione: e definisce la sua manovra un’azione “di cui aveva piena legittimità”. Il 24 novembre l’auto di Michele Bravi di scontrò con la moto di Rosanna Colia, 58 anni, che perse la vita
Michele Bravi sta male. Lo dice il suo avvocato Manuel Gabrielli. Il quale ritiene che, per l’incidente stradale mortale di cui il cantante è stato protagonista, ci siano forti elementi d’innocenza: “Fu una tragedia”.
L’INCIDENTE- Successe il 24 novembre 2018, quando Michele, con la sua auto, nel corso di una svolta su cui si dovrà far luce, si scontrò con la moto di Rosanna Colia, 58 anni, che morì. Il cantante annullò ogni impegno, chiudendosi nel silenzio. E soltanto lo scorso marzo, tornò a farsi vivo su Twitter con un messaggio su una pagina bianca: “Ciao. Sto cercando di costruire piano piano la realtà. Vi voglio bene”. – GUARDA
UNA TRAGEDIA- Ora a parlare è il suo avvocato Manuel Gabrielli, che al Corriere della Sera racconta: “Per prima cosa, bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia. Inutile girarci attorno. Una tragedia che ha colpito la vittima e la sua famiglia come Michele. Eppure in questi mesi ho letto attacchi immotivati a lui, fatti senza una conoscenza degli atti. È il motivo per cui ritengo ci sia un’esigenza, soprattutto da un punto di vista umano, di fare chiarezza”.
Michele Bravi, il suo legale racconta: “Si sta parlando di una tragedia. Contro di lui attacchi immotivati”
RILEVANTI ELEMENTI DI INNOCENZA- Il legale è convinto che il cantante possa uscirne da innocente da tutta la vicenda. Dice infatti: “Noi abbiamo nominato un nostro consulente e posso dire che ci sono rilevanti elementi di innocenza, in grado di dimostrare la sua estraneità alla determinazione del delitto. Ora c’è un termine per depositare la nostra memoria. I media parlano di presunti patteggiamenti, ma è falso. Anche perché sono convinto degli elementi già raccolti finora”.
MANOVRA LEGITTIMA- Secondo Gabrielli, Michele “Michele non stava facendo un’inversione a U, né una manovra vietata, ma una svolta a sinistra per entrare in un passo carraio. Un fatto confortato dalla Procura. Secondo: la moto veniva da dietro e ne stiamo analizzando la velocità; Michele nella svolta aveva già impegnato la linea di mezzeria e l’impatto è stato contro lo sportello posteriore dell’auto, lato guidatore. Inoltre, vi era spazio tra l’auto e il margine esterno stradale, in cui la moto avrebbe potuto superare”. Di più: i test tossicologici negativi lo spingono a definire la manovra stradale del cantante un’azione “di cui aveva piena legittimità”.
MICHELE SEMPRE LIBERO- Ritiene addirittura che si possa chiudere il caso prima del previsto: “L’intenzione è chiedere l’archiviazione. Se non verrà accolta l’atto dovuto sarà iniziare il procedimento penale, e avendo questi seri elementi che dimostrano l’innocenza del mio assistito, non escludo che tutto possa essere un processo ordinario”. E aggiunge: “Michele non ha nessuna misura cautelare da rispettare. È liberissimo e sarà sempre libero”.
STA MALE- Ciò non toglie, conclude l’avvocato, che il suo assistito stia soffrendo: “Sta molto male e il suo silenzio è proprio per rispettare le persone coinvolte. Una cosa del genere segna moltissimo. Ma segna anche leggere che molti ti considerano già il responsabile di questo dramma”.
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