La giornalista e conduttrice si racconta in una lunga intervista. Dal matrimonio con Francesco Rutelli “in cinque minuti” all’educazione dei figli: “La scuola italiana non aiuta”
Barbara Palombelli con i figli Monica, Francisco e Serena
Barbara Palombelli si racconta in una lunga intervista in occasione dell’uscita della sua biografia per Rizzoli Mai fermarsi. E parla dell’ansia che l’attanaglia: “La mia maledizione e il mio motore. Ho sempre paura di star ferma o che le cose vadano male. Da ragazza, potevo restare alla radio, invece ho cercato i settimanali, i quotidiani, poi la tv. Voglio sempre di più e questo aiuta anche a tenere a bada una vena di depressione”.
LA CARRIERA- Ne parla al Corriere della Sera, cui ammette di essere affetta, geneticamente, da un po’ di depressione, fin da piccola, quando le mettevano ansia le ore vuote. Un dettaglio che ha in comune con altri giornalisti: “Indro Montanelli mi confidava la sua malinconia, Eugenio Scalfari si descriveva come il figlio unico che guarda il mare e ha paura per i genitori”. Ha sempre sognato questa professione e per lei entrare a L’Europeo fu come entrare a Disneyland per un bimbo: “Mi ci sento ancora oggi, quando si accende la telecamera a Forum o a Stasera Italia. Rivedo la ragazzina che sognava una carriera, non il matrimonio”.
IL MATRIMONIO- Delle nozze con Francesco Rutelli rammenta la “formalità” burocratica dopo tre anni di convivenza. Lei era incinta e lui aveva un cruccio: “Diceva: non facciamo pensare a nostro figlio che non lo volevamo”. In chiesa “in chiesa, siamo andati praticamente di nascosto”.
Barbara Palombelli racconta la sua vita da mamma e l’ansia che la perseguita: “La mia maledizione e il mio motore”
Le figlie sognano invece l’abito bianco: “La loro generazione è così. Le giovani stanno tornando indietro, non hanno coscienza della fatica fatta per avere diritti su divorzio, aborto, parità. Vogliono il marito capofamiglia quando noi volevamo il compagno complice”.
FAMIGLIA NUMEROSA- Se Francesco nel 1980 diceva di non volere legami, di acqua sotto i ponti ne è passata: quattro figli, due nipoti, sei cani. Fu lei, dice, ad insistere. Tanto da aver voluto adottare tre bimbi: “Con Isabella Rossellini, che ha frequentato la mia stessa scuola di suore e anche lei ha adottato, ci siamo dette che forse ci hanno condizionato i discorsi delle suore sui bimbi meno fortunati di noi”. Barbara sostiene di “domarli”, in sostanza: “Metto ordine nel caos, essendo severa mentre Francesco è più giocherellone. Ci sono stati momenti da panico e fasi dell’adolescenza in cui i figli ci si sono rivoltati contro”. E dunque bisogna mettere ordine: “È da pazzi pensare che uma madre gestisca da sola un Ufo in casa. Nel mondo anglosassone c’è il college, noi avevamo il collegio e il militare. Ai tempi di mia madre, i figli partivano e tornavano che adoravano la mamma, mangiavano tutto, avevano un’identità sessuale definita e avevano imparato uno sport. Oggi, c’è solo la scuola italiana a cui consegni un angioletto e ti rende un diavolo”.
L’ADOZIONE- Quando adottarono Serena e Monica, per far loro superare i traumi del passato andarono tutti in terapia. E non è stato facile: “Lotti con il Dna, affinché non ne condizioni la vita, e conta l’esempio che dai. Le figlie, per dire, mi hanno visto lavorare tanto e lavorano tanto”.
LE MOLESTIE- Rivela anche Barbara di essere stata molestata: “Sul lavoro, mi hanno messo le mani addosso più volte. Potrei fare nomi celebri, ma sarebbe ancora più umiliante: la mia parola contro la loro”.
Da Oggi.it, guarda il servizio speciale con foto e video – QUI