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Walter Nudo racconta i suoi drammatici momenti dellʼischemia: “Ho visto la morte in faccia”

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Walter Nudo, il racconto choc dell’ischemia: “Ho pensato che stavo morendo”. L’attore ricorda in un’intervista il malore di Los Angeles: “Volevo chiamare aiuto, ma dalla bocca uscivano solo suoni distorti”. Poi la corsa in Italia per un intervento chirurgico

 

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Walter Nudo parla per la prima volta dopo l’ischemia che l’ha colpito a Los Angeles in cui ha pensato di morire: “Volevo chiamare aiuto, ma dalla bocca uscivano solo suoni distorti”.

DOPPIA ISCHEMIA- Il vincitore del Grande Fratello Vip, dopo le prime notizie su una prima ischemia, che per buona sorte non aveva lasciato segni, necessitava di un intervento chirurgico. Intervento che, tornato in Italia, aveva annunciato dalle pagine social.

TUTTO BENE- Poco dopo l’operazione, sempre sui social, aveva postato l’immagine sorridente dal letto, rassicurando i propri fan: Walter Nudo parla dopo l’intervento al cuore: “È andato tutto bene, grazie ai medici e a Dio”. – GUARDA

IL MALORE- Ora racconta quei drammatici momenti: “Ero a Los Angeles, in albergo. Mi sono svegliato nel letto fradicio di sudore. Avevo freddo, ma sudavo. Il letto era completamente bagnato. Volevo chiamare aiuto, ma dalla bocca uscivano solo suoni distorti. Ho pensato “sto morendo””. Sono le parole di Walter al settimanale Chi, cui ha rilasciato una lunga intervista.

La grande paura è passata dopo l’operazione al Monzino: “Ho capito che il mio cuore, la fonte della mia vita si stava aggiustando”

LA DIAGNOSI-

All’inizio, la corsa in ospedale: “Ho infilato non so come le scarpe e ho chiamato un taxi. Mi sono fatto portare da un amico medico che ha capito subito la gravità della situazione. Andiamo in ospedale dove mi sottopongono a una serie di esami. Appena terminati il medico mi dice una frase che non avrei mai pensato di sentire. “Lei ha due ischemie al cervelletto”. Improvvisamente ho perso la coordinazione e l’equilibrio. In pochi secondi ho perso il venti per cento del controllo del corpo. La mano sinistra non seguiva i comandi del cervello. Nausea e sudore freddo aumentavano. E intanto sentivo i medici che parlavano, parlavano… e io ero solo”.

LA FUGA- Ricorda che il suo primo istinto è stato quello di scappare, soprattutto quando gli hanno detto che aveva un buco nel cuore, per una patologia congenita: “L’ho fatto, e sono stato un incosciente, ma mi sono salvato la vita. Così ho mentito ai medici e mi sono imbarcato. Quando l’aereo si è staccato da terra ho ricominciato a sudare e a tremare”.

LA SALVEZZA- Quindi, la corsa al Monzino, dove, dopo gli esami di rito, lo hanno subito operato in anestesia locale: “Quando ho capito che la sonda usata dai medici stava entrando nel mio cuore per ripararlo, sono scoppiato a piangere di gioia. Ho capito che il mio cuore, la fonte della mia vita si stava aggiustando”.
FABRIZIO FRIZZI- Ma è accaduta anche una cosa strana: “Non so perché, ma in questa circostanza ho sentito molto vicino Fabrizio Frizzi. Io credo in queste cose. Ricordo che quando Fabrizio stava male, all’inizio della sua malattia, gli ho inviato un messaggio. Lui mi ha risposto dopo tre mesi, ma questo gesto mi ha fatto sentire importante. Ho sentito Fabrizio dentro quella risposta e l’ho sentito ancora in questa situazione”.

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