Detto che mister Simeone non è un educatore e non lo sarà mai, ma soprattutto è un allenatore che deve allenare, e che forse poteva (ma per carità non ha fatto nulla di male, ndr) risparmiarsi certe sfumature nell’esultare, ecco il suo Atletico Madrid, nell’andata degli Ottavi di Finale di Champions League ha dominato la spenta, intimorita, brutta e senza personalità Juventus, meritando la vittoria per due reti a 0. Ah… non esprimerà l’arioso football del fu Milan di Arrigo Sacchi questo Atletico, club pensato dal manager italiano Andrea Berta da Orzinuovi, ma con pochi tocchi Morata (ah che errore dare Higuain al Milan la scorsa estate per poi girarlo al Chelsea liberando l’Alvaro ex terribile) e soci arrivano verso la porta avversaria, capito? Simeone il tostissimo calcisticamente parlando si è forgiato nella Litte Italy e il suo calcio è tanto semplice, quanto efficacie: addormentare la gara e agire di rimessa nelle pieghe altrui, no?
Ergo, lo scorso mercoledì 20 febbraio, a Madrid, nella caliente tana dei biancorossi, più del Cholismo (non) potè (senso negativo) l’Allegrismo (non è scarso Allegri Massimo da Livorno, ma ogni tanto eccede nelle cappellate calcisticotatticotecnico), nel senso che la Vecchia Signora, nulla ha fatto per provare a dire la sua. E quando si scappellano certe notti, in certe nottate, forse vuol dire che non si è pronti per alzare certe coppe. Il verdetto al campo il prossimo mese di marzo.
Stefano Mauri