«È offensivo che il ministro Beatrice Lorenzin commenti il rinvio a giudizio, ma non richiami un ospedale pubblico che nega un trattamento previsto per legge». Lo dice al settimanale OGGI, in un articolo che dà conto dell’indagine di Torino chiusa con pesanti accuse a carico di Davide Vannoni e altre persone coinvolte nel cosiddetto Metodo Stamina, Giampaolo Carrer, padre della piccola Celeste, presidente del Comitato Cure Compassionevoli che riunisce alcuni famigliari di malati.
Una famiglia racconta: “Andremo in Israele, c’è un metodo simile”- LEGGI
NON E’ UNA CONDANNA– Ricordando che il rinvio a giudizio non è una condanna, Carrer insiste per il proseguimento delle infusioni. Dice: «Per i 34 pazienti che hanno iniziato le infusioni all’ospedale pubblico di Brescia, le cure compassionevoli sono tutelate dalla Legge 57 del 2013, l’ex Decreto Balduzzi, che garantisce il diritto alla continuità, e dalle sentenze dei giudici del lavoro di tutta Italia. Ma questi pazienti, per la maggior parte bambini, affetti da patologie incurabili e dall’esito infausto, non ricevono più le infusioni da mesi, senza alcuna motivazione legalmente accettabile. E molti cominciano a soffrire per l’interruzione».