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Thoir vuol monetizzare la sua uscita dall’Inter: club che fa …”gola” a Hong Kong?

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Allora proprio perché vuol “monetizzare”, o meglio … per farla breve e dirla semplice guadagnarci qualcosa, Thoir presidente a tempo dell’Inter, beh per lasciare la stanza dei bottoni del sodalizio nerazzurro vuole almeno 200 milioni di euro. Cifra questa richiesta dall’attuale massimo dirigente… sì per cedere il suo pacchetto relativo al 31% delle quote interiste. Suning, proprietario delle restanti azioni da anni tratta con l’imprenditore asiatico, ma … la quadra dei conti ancora non si è trovata.

Così nei giorni scorsi, un fondo di Hong Kong, attratto dall’eventualità di investire nel football europeo, a Thoir… per vedere l’effetto che fa, attraverso suoi intermediari di fiducia avrebbe contatto l’entourage del presidente dell’Internazionale.

Nota a margine: Zhang Jindong, erede diretto del patron del gruppo Suning e plenipotenziario di quest’Ambrosiana Internazionale in via di restaurazione, di cedere il team, soprattutto ora che è arrivato il general manager Beppe Marotta, decisamente non ne vuol sapere.

Ma … ovviamente questo quadro potrebbe mutare allorquando arrivasse da chi di dovere una super offerta con base di partenza assestabile intorno agli 800milioni di euro.

Cosa succederà sulle sponde “ambrosiane” del Naviglio Meneghino? Lo scopriremo vivendo, l’impressione tuttavia è che Mister Zhang assolutamente non voglia passare il testimone. E Marotta, già al lavoro per allestire uno squadrone, alla sua ex compagine Juventus gradirebbe soffiare l’osservatore Cherubini, braccio destro di Paratici. E’ in dubbio (forse) il futuro del diesse dell’Inter Ausilio? Mah…

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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