Allora la Juventus si è finalmente scoperta o inventata Signora d’Europa? Lo scopriremo a maggio 2019, per il momento il dato di fatto oggettivo è che la squadra allenata da mister Max Allegri (voto 9) quest’anno ha iniziato il suo percorso di Champions esibendo personalità, pathos, approccio da club di rango e … soprattutto qualità. Non si vince del resto, dominando per larghi tratti del big match, a Manchester, nella tana dello United, stadio leggendario che incute timore, per caso. No?
Sì evidentemente l’avvento di Cristiano Ronaldo, la crescita di calciatori promettenti quali Dybala, Cancelo (ah che errore ha fatto l’Inter a cederlo, no?) e Bentancur, la personalità di Pjanic (ormai è tra i migliori quattro centrocampisti al mondo) e Matuidi (è come il trucco del mago: c’è, si sente e … non si vede), ecco sono fattori che senza dubbio hanno accresciuto l’autostima e la consapevolezza degli juventini. Allegri? Sa adattarsi alle caratteristiche dei vari impegni e del materiale umano che ha a disposizione; è abituato allo stress da grande evento; ha imparato a gestire le situazioni, lo stress e la comunicazione: insomma facciamola breve è al livello dei vari Guardiola, Ancelotti, Zidane e Luis Enrique.
Mourinho? Si è fermato a Milano, al Triplete dell’Inter post Calciopoli vinto con merito e … oggi è un coach triste, grigio, spento, schiavo del suo personaggio, incolore e incapace di incidere. Mourinho fu, Allegri è. E il resto è football!
Stefano Mauri