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Il Milan è del Fondo Elliot e adesso che ne sarà del nobile, decaduto Diavolo?

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E’ quindi finita, e senza troppi rimpianti, l’era rossonera milanista del misterioso Yonghong Li, spericolato, incomprensibile (come mai sapendo di non avere liquidità si era messo in testa l’idea di rilevare il Milan? Possibile che una persona preparata, intelligente ed esperta come Berlusconi abbia ceduto il suo amatissimo Milan proprio a lui? Mah…- ndr) cinese che alla fine, non riuscendo a rispettare patti, impegni e oneri, letteralmente ha perso il Milan a favore del Fondo Elliot del finanziere – filosofo Paul Singer.

E adesso che ne sarà del nobile, decaduto, mitico, unico, leggendario Diavolo Rossonero:Elliot lancerà l’asta oppure per un periodo gestirà il momento? L’amministratore delegato Fassone resterà al suo posto? L’italoamericano Rocco Commisso (ma Mister Li non poteva passare il testimone a lui?) ritenterà la scalata al sodalizio milanese del Portello? Mirabelli potrà fare serenamente calciomercato?

E sul campo mister Rino Gattuso, mettendoci cuore, testa, polmoni e faccia riuscirà a fare da parafulmini in questo particolarissimo, transitorio frangente societario?

Dulcis in fundo rimane il solito, assillante quesito, accennato anche poc’anzi tra queste righe ed è il seguente: ma può una leggenda calcistico qual è appunto il Milan passare un periodo tanto paradossale, quanto stranissimo, interlocutorio e dal finale incerto come questo che sta ormai vivendo da due anni a questa parte? Mah…

Stefano Mauri

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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