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Mirabelli, Fassone: metteteci la faccia e dite di chi è la colpa di questo Milan choc

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Sì è un Milan choccante, choc … nel vero senso della parola e calcisticamente parlando, che perdere così male nella fatal Verona, indubbiamente e col massimo rispetto per carità ci mancherebbe, degli avversari … ecco è da retrocessione. O no?

Il subentrato Rino Gattuso (troppo buono o ingenuo ad accettare il testimone dall’ex Montella?) anche se non è ancora riuscito a toppare tante falle tattiche e, al netto della poca esperienza su una panchina di serie A maturata sin qui, beh non ha colpe particolari nella fattispecie.

Al massimo la colpa è di chi l’ha scelto, quindi del discusso e discutibile direttore sportivo (troppo inesperto per un ruolo così strategico?) Walter Mirabelli, vale a dire colui il quale, col trombato Vincenzo Montella, mai e poi mai aveva legato.

Ergo addossare colpe al vecchio o al nuovo coach di campo, senza dubbio non giova alla causa e, in particolare non fotografa al meglio la disastrosa, disastrata attualità milanista.

Il vero problema probabilmente è che stante la magmatica situazione intorno al sodalizio del Portello, mah potrebbe anche essere il vuoto al potere, nel senso che l’amministratore delegato Fassone non comanda ma gestisce e, il nome del vero proprietario della baracca ancora non lo si conosce, il vero problemone del fu Milan stellare. E all’orizzonte, non dimentichiamolo… decisamente non si riesce a capire quando la fantomatica proprietà cinese entrerà in possesso delle chiavi della stanza dei bottoni del glorioso club posseduto (e presieduto) sino a pochi mesi fa dal Cavalier Silvio Berlusconi.

Già ma chissà che ne pensa in proposito il Berlusca? No?

Stefano Mauri

 

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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