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Signor Marotta mi consenta: La Juve sembra a fine ciclo e sul calciomercato…

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Troppo forte il Barcellona che a Torino, senza voler infierire ha così consentito alla Vecchia Signora di pareggiare, nel girone di Champions, la partita con … un 0 – 0 timido, intimorito, senza infamia e lode.

La Juventus? Rispetto all’anno scorso la rosa bianconera, orfana di Bonucci e soprattutto Dani Alves è meno completa, forte e coesa. L’impressione?

Mah … il direttore generale Marotta e il fido braccio operativo Paratici non hanno forse voluto capire che a Cardiff, nel giugno scorso, col brutto Ko nella finalissima di Champions, allorquando il Real passeggiò su una Madame terrorizzata, il ciclo d’oro juventino era finito. Ergo non cambiando direttore d’orchestra (Massimiliano Allegri) e parecchi musicisti (Lichtsteiner, Asamoah, Rugani, Khedira, Sturaro) ahimè, Marotta & Paratici si sono presi la responsabilità calcistica di buttare via, probabilmente, tempo prezioso e un’annata sportiva.

Per carità tutto può ancora succedere in Italia, ma in Europa troppe squadre (Barcellona, Real Madrid), Psg, Manchester City, Arsenal, United, Bayern Monaco) oggi sono decisamente messe meglio di una Juve ormai in fase calante. No?

Per la cronaca dulcis in fundo, ecco sin qui i nuovi acquisti De Sciglio, Douglas Costa, Howedes (oggetto misterioso) e Bernardeschi sembrano ai margini del progetto tattico caro ad un Allegri che, non per demeriti, ma essenzialmente per fisiologica usura, l’estate scorsa andava sostituito con uno tra Spalletti e Simone Inzaghi.

Le uniche new entry convincenti: Matuidi e Bentancurt misteriosamente giocano col contagocce. Perché?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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