Sì è una Juventus fragile questa, brutta, di retroguardia e lontana anni luce dalla squadra guerriera che, mai doma faceva un calcio magari non champagne, ma … certamente travolgente.
E mister Massimiliano Allegri e la società hanno le loro colpe pesanti nel brutto Ko patito dai bianconeri al debutto in Champions League a e col Barcellona. Allegri non ha ancora trovato la quadra tattica e la rosa titolare da mandare in campo con continuità. E a distanza di tre anni ancora non si capisce se il trainer livornese punti o meno su Rugani, sempre più oggetto misterioso. Dal canto loro Marotta e Paratici hanno condotto una campagna acquisti col freno a mano tirato, portando a casa troppi laterali offensivi e non intervenendo in difesa, reparto che avrebbe bisogno di un laterale destro moderno e di un centrale forte. L’attacco? Manca una vera alternativa a Higuain, Schick è sfumato misteriosamente, Kean andava forse tenuto fino a gennaio. Il centrocampo? Milinkovic Savic costava troppo, ma un’offerta rock a Lotito andava fatta. Interessante Bentancurt, benino Matuidi: due centrocampisti questi che con Pjanic (troppo discontinuo, ma vivace) dovrebbero giocare con maggior frequenza in un modulo a tre. No?
A proposito che fine hanno fatto Bernardeschi e Howedes? Cosa succederà adesso?
Per carità nulla è perduto, ma aspettando gennaio (qualcosa bisogna fare nella parentesi invernale del calciomercato, vero signor Marotta?) servono occhi da tigre, grinta, voglia di reagire e soffrire. Ma soprattutto urge trovare una vera Juventus.
Stefano Mauri