Allora, a Torino si sussurra e mormora che il presidente Andrea Agnelli, magari sacrificando mister Max Allegri, ecco condizionale d’obbligo Bonucci (che avrebbe gradito diventare il capitano della Vecchia Signora bianconera) se lo sarebbe pure tenuto. Ma questi, al netto delle smentite, per Agnelli alle prese con problemini di convivenza col ramo Elkann della cosiddetta “Galassia Fiat e dintorni”, beh non sono momenti semplici. Ergo Bonucci, che in cuor suo sperava eventualmente di tornare all’Inter, contento come una Pasqua, con uno stipendio pesantissimo si ritroverà a breve, dopo aver sperato di diventare l’erede di Buffon a Torino, con la fascia al braccio a… dirigere la difesa a tre rossonera del Milan. Mister Montella, trainer milanista, alla sua corte, il forte Leonardo (ma ora vedremo se davvero è fortissimo), pare a differenza di Allegri (a sua volta ha “sponsorizzato” l’avvento di De Sciglio) , diciamo l’ha fortemente voluto. Inoltre si vocifera che, qualche ex compagno, nello spogliatoio juventino, non è che sia proprio così dispiaciuto dell’addio del fumantino Leo.
Dite che Marotta e Paratici non dovevano cedere il playmaker difensivo ai diretti rivali del Milan? Questo può essere un discorso in parte condivisibile, ma non bisogna dimenticare che il calciomercato è in mano ai procuratori e, di conseguenza, ai calciatori. E Leonardo Bonucci e il suo manager … volevano il trasferimento nella grande metropoli meneghina a tutti i costi. E … siamo davvero sicuri che Antonio Conte e Guardiola, per assicurarsi le imprese dell’ex bianconero avrebbero veramente fatto carte false? Sì poiché a conti fatti, di richieste importanti nei confronti del pupillo del commissario tecnico Ventura, pare sia giunta solo quella di Fassone. Così come risulterebbe che Conte, prima di iniziare la sua ultima parentesi alla Juventus nel 2013 – 2014, udite, udite avesse chiesto la cessione del bravissimo, ma ingombrante Leo. Verità o pettegolezzo?
Stefano Mauri