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Milan e Inter? Devono tornare a grandi livelli per il bene del calcio italico

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Vogliamo dirlo e gridarlo che vedere Inter e Milan faticare, o meglio, penare a metà classifica fa malinconia?

Milano, capitale mondiale dopo l’Expo ha in un certo senso il dovere e il piacere di offrire football di e a un certo livello. Soprattutto oggi dopo che capitali, capitalisti, investitori e colossi internazionali hanno deciso di investire sui due team meneghini. No? E … coi nerazzurri e rossoneri al top, indubbiamente nel medio – lungo periodo ne gioverebbe pure il football italico, un calcio che senza nulla togliere, per carità … ci mancherebbe, a Juve, Roma, Napoli, Lazio, Torino e Fiorentina, beh delle Milanesi competitive ha bisogno così come nel deserto c’è bisogno di acqua.

Come si stanno muovendo in questo primo scorcio di calciomercato 2017 le società che furono (ah … bei tempi) di Massimo Moratti e Silvio Berlusconi?

Bene, se il buongiorno si vede dal mattino, ecco il milanista Montella e il neo interista Spalletti potranno contare su rose se non subito vincenti, quantomeno avvincenti.

Il team rossonero in particolare, quest’anno sembra avere le idee chiare, ma parallelamente a calciatori importanti da tesserare, già tesserati o a un passo dal tesseramento, la coppia Fassone& Mirabelli deveurgentemente (fisiologicamente) sfoltire la rosa e tagliare ogni legame col glorioso passato. L’ex deus ex machina Adriano Galliani?

Se davvero ha il “Diavolo” nel cuore dovrebbe evitare di rilasciare, così per vedere l’effetto che fa, dichiarazioni sul suo ex club e, soprattutto, potrebbe smettere di andare frequentemente a San Siro proiettando così, pur indirettamente, la sua pesante (un macigno) ombra sulla nuova attualità – proprietà orientalrossonera. Ottimo il ritorno del Totem Gattuso alla guida della Primavera.

L’Inter? Sabatini fa il fatto suo ed è bravissimo, Spalletti pure, e … se Zanetti inizia a diventare per la sua Internazionale ciò che Nedved fa per la Juventus, sì allora la strada intrapresa si rivelerà interessante.

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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