Il motto “Straniero in casa propria” é universalmente noto, non foss’altro perché corollario di quello evangelico “nemo propheta in patria”.
Tuttavia, per il nuovo, originale personaggio creato dell’inesauribile fantasia di Andrea Carlo Cappi, Tony Black, protagonista del romanzo “Black and Blue”, edito in cartaceo da Cordero Editore, e presto anche in digitale da Algama, calza di più l’appellativo “indigeno in terra straniera “.
Vediano di spiegare perché.
Toni Black, come suggerisce il titolo e lo stesso cognome, ha la pelle nera.
Ciò sull’isola di Maiorca nell’arcipelago delle Baleari, una delle mete turistiche più cosmopolite di Spagna, e d’Europa, non sarebbe di per sé una particolarità così rara.
Ma si dà il caso che Tony, come origini, lingua e cultura, sia “mariorchino” che di più non si può.
Infatti, è il frutto dell’occasionale incontro tra una donna del luogo parecchio disinvolta e un turista “colored” americano, uno dei molti che frequentano quel paradiso vacanziero.
IL LIBRO:
A parte l’aspetto, che lo addita come di passaggio, Toni Black è spagnolo, spagnolissimo.
Non ci vuol molto a capire che questa è diventata la sua dannazione. È probabile che, se fosse nato, e vivesse, in uno stato “sudista” degli U.S.A, le sue difficoltà sarebbero molto maggiori, ma anche in una terra con tendenze razziste assai più blande come le Baleari non riesce a scrollarsi l’etichetta che accompagna i neri discriminati d’America, e la loro musica, ovvero d’essere “black”, e il termine non abbisogna di traduzione, and “blue”, che significa triste, malinconico.
Una tristezza, una malinconia che per Toni Black, come avrete capito, è doppia: malgrado i talenti che madre natura gli ha dispensato, ovvero un fisico statuario e una spiccata capacità investigativa, gli è terribilmente difficile emergere in un ambiente a cui per un nero ben piantato, nonostante sia di fatto di estrazione iberica, l’opportunità occupazionale migliore è fare il buttafuori nei locali notturni.
Tale handicap non gli impedisce di attraversare il complesso intrigo internazional-terroristico in cui si trova coinvolto con la classe e il coraggio dei migliori “detective hardboiled”, mettendoci in più un’anticonformistica, ironica saggezza ben espressa (provare per credere!) nel caustico, spassoso commento che Tony riserva alla coranica “sura delle 72 vergini”.
Insomma, per gli appassionati del “giallo d’azione” ricco di risvolti che vanno oltre il genere, un’occasione da non perdere.
Rino Casazza
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