A volte credo che il mio cervello in fase creativa vada per conto suo. Quando penso ad una storia da raccontare tutto si mischia nella mente e i personaggi arrivano piano piano o, a volte ferocemente veloci . E’ un enorme puzzle che pezzo per pezzo s’incastra. Ho sempre amato i film dove sei portato a riflettere. Dove devi stare attento per non perdere il filo del racconto. Ne sono un esempio ” Memento” o “inception” di Christopher Nolan o Alejandro inarritu con “Babel” o “21 grammi”.
Per quanto complessi mi costringono a non perdere l’attenzione in quello che vedo.E’ una forma che ho cercato più volte di raccontare nei miei progetti. Le esistenze ad incastro che apparentemente scollegate si uniscono in momenti e azioni improvvise. Penso di non essere un grande regista, ma sono certo di saper scrivere una storia con tutti i suoi colpi di scena ed incastri. I primi film che giravo erano fatti per essere visti solamente da chi vi partecipava, e non c’era una vera e propria visione pubblica.
Questo mi è servito per creare suspense anche nel cast del film. Non raccontavo e in realtà neppure ora, racconto ai protagonisti tutta la storia. Spiego solo il loro personaggio nel film. E chi mi conosce, sa che sono molto fissato sul non divulgare notizie. Perché mi è rimasta quella voglia di sorprendere che avevo nel mostrare i progetti ad amici e parenti. Succedono situazioni divertenti. I vari attori si chiedono che cosa succede intorno a loro. Quando vedono il prodotto finito scoprono che ci sono nello stesso progetto più storie, e succede che il loro personaggio è incastonato in azioni inaspettate.
Naturalmente ci vuole molta fiducia da parte loro. Ma penso che negli anni ,tutti abbiano capito la passione che mi spinge, e la inesistente malizia che ho nel girare tutti i tipi di scene. Perché, come ho già detto in post passati, tutto si annienta quando realizzo le riprese. La vita, i dolori, le gioie il sesso. Divento come un occhio vivente che non ha più bisogno di nulla se non inquadrare tasselli del puzzle. E quando l’attore da tela bianca prende colore attraverso la storia, è talmente appagante che perdo il senso del tempo e del luogo. Questo gioco ad incastri è molto visibile in un film che ho girato nel 2001. Volevo raccontare alcune esistenze mischiando la mia passione per la cucina con il cinema. Così è nato “ Frappe’ alla fragola” Come vedete dall’immagine qui sotto.
I visi dei protagonisti si trasformano in un bicchiere da frappe’. Ci sono tantissimi interpreti nel film. Con esistenze particolari. Sono sempre stato affascinato dai problemi della mente e in questo lungometraggio di 88 minuti se ne mischiano di diverso tipo. Qui c’è il supporto di più di trenta partecipanti, in cui ognuno da un tassello al puzzle da comporre. Nel cast figura anche un giovane Omar Fantini che interpreta un dj che racconta ricette per radio e gli ingredienti si trasformano nelle storie raccontate. Ingredienti dolci e rivitalizzanti a piccanti ed erotici.
Con Omar tanti attori di teatro. Fra cui Nel cast figura anche un giovane Omar Fantini che interpreta un dj e tantissimi miei attori feticcio. Nel film c’ è un ospedale ricostruito in una scuola che sarebbe stata demolita. E in un futuro post vi racconterò le vicissitudini difficili nel trovare location per i progetti. Per ora “Frappé alla fragola” non è caricato su you tube .
Se qualcuno volesse vederlo. Giovedì 2 marzo in via Moroni 25 a Bergamo verso le 21 ci sarà una serata per il 65° fondazione Cine VideoClub e fra le varie iniziative anche la visione di cortometraggi e lungometraggi di soci del club. Giovedì toccherà’ a “Frappè alla fragola.”