Dovrebbe andare tutto a gonfie vele, dato che tanto in Italia, quanto in Europa, ecco la squadra sta facendo cose egregie, eppure, qualcosa non torna in casa Juve. E la società farebbe bene a intervenire subito, spegnendo i focolai, perché il periodo è cruciale e la posta in gioco, vale a dire un possibile Triplete da Urlo, è altissima.
Mister Allegri e Bonucci probabilmente termineranno la stagione da separati in casa, con uno dei due: più l’allenatore che il difensore, che a giugno potrebbe fare le valigie lasciando il posto a uno tra Sousa, Simeone, Spalletti, Sarri (nomination dell’ultima ora), Di Francesco o Gasperini.
Pure sul fronte societario la situazione è magmatica e in costante evoluzione, dato che Andrea Agnelli, l’attuale presidente, non propriamente allineato con la linea del cugino John Elkann (quest’ultimo invece è in sintonia sinergicacol general manager Marotta), oggi ancora non sa se… domani proseguirà ad occuparsi di questioni juventine, oppure si occuperà di Ferrari o quant’altro.
E mai, nella ultracentenaria vincente, gloriosa epopea bianconera si era assistito a… un periodo agrodolce – nervoso… simile: tra scazzi pesanti giocatori – trainer, malumori presidenziali di vario genere, incertezze più o meno pressanti a livello manageriale e uno spogliatoio denso di spifferi (bei tempi quando ci pensavo Lucianone Moggi a sistemare tutto e tutti) che fanno correnti ovunque. Senza dimenticare che va bene la tribuna di Bonucci in quel di Oporto, ma la scena del senatore juventino sullo sgabello, francamente non è apparsa proprio degna del miglior e cosiddetto … Stile Juve. No?
Ciò detto per placare voci e malumori, Allegri (ma resta o no?) e i suoi ragazzi devono e possono soltanto vincere.
Stefano Mauri