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“Manhattan nocturne” di Brian DeCubellis: dentro il cuore di tenebra di New York

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Manhattan è un un set cinematografico a cielo aperto. Non si contano più  i film ambientati sulla lingua di terra stretta tra l’Udson, l’East River e l’Harlem River, vera capitale degli Stati Uniti e, forse, dell’intero mondo occidentale.

Ho detto Manhattan e non New York, perché quando si cita la Grande Mela non a caso il pensiero corre all’inconfondibile profilo tutto grattacieli dominato dall ‘Empire State Building, e non agli altri quattro “buroughs” (Queens, Brooklyn, Bronx e Staten Islands) che gli stanno intorno.

Il titolo del film di Brian Decubellis, “Manhattan nocturne”, non inganni: non si tratta di un ritratto by night della città sorta sull’isola scoperta da Giovanni da Verrazzano e divenuta centro culturale ed economico del Nuovo Mondo, bensì un viaggio nel suo lato oscuro, e precisamente nel mondo ambiguo, border line tra perbenismo e immoralità, della sua medio-alta borghesia dell’informazione e degli affari.

Certo la pellicola si svolge prevalentemente nottetempo, in anfratti poco conosciuti del reticolo di isolati, frutto dell’incrocio di avenues e streets, che compongono la topografia di Manhattan ma questo non è altri che il correlativo oggettivo del torbido coacervo di bassezze e illegalità in cui è imprigionata la spregiudicata fetta di benestante middle-class newyorkese portata in scena.

Protagonista, assai emblematico, della storia è un rampante giornalista di nera, Porter Wren, cinico e tormentato allo stesso tempo, che si mette nell’inchiesta più pericolosa della sua carriera per rispondere all’ S.O.S di una giovane, bella e ricca vedova.

Di costei non si riesce a capire sino in fondo se sia vittina o carnefice del marito, eccentrico e inquietante cineasta deceduto in circostanze misteriose, né se la passione che esplode tra lei e Wren, scomoda perché il giornalista sarebbe felicemente sposato con prole, sia sincera o ispirata da secondi fini.

Ne nasce un noir serrato a tinte gialle, il cui filo conduttore è la lotta per la sopravvivenza di Wren attraverso la ricerca di una verità a molte facce che, solo alla fine, dopo numerose contorsioni, si mostrerà in tutto il suo sorprendente dramma.

Adrien Brody, con quel suo volto picassiano e l’aspetto fragile e tenace a un tempo, fornisce un’interpretazione intensa nei panni di Wren.

Di rilievo anche la performance di Ivonne Strahovsky, convincente nel ruolo di Caroline Crowley, enigmatico incrocio tra Circe e Didone.

Molto bravi tutti gli altri comprimari a disegnare un contesto in cui tutti hanno qualcosa da nascondere o da farsi perdonare, e nessuno è veramente eroe e veramente cattivo.

Rino Casazza

 

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Rino Casazza

Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, si è trasferito in Lombardia. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala Di Milano. Ha pubblicato un numero imprecisabile di racconti e 15 romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi in cui rivivono come protagonisti, in coppia, alcuni dei grandi detective della letteratura poliziesca. Il più recente è "Sherlock Holmes tra ladri e reverendi", uscito in edicola nella collana “I gialli di Crimen” e in ebook per Algama. In collaborazione con Daniele Cambiaso, ha pubblicato Nora una donna, Eclissi edizioni, 2015, La logica del burattinaio, Edizioni della Goccia, 2016, L’angelo di Caporetto, 2017, uscito in allegato al Giornale nella collana "Romanzi storici", e il libro per ragazzi Lara e il diario nascosto, Fratelli Frilli, 2018. Nel settembre 2021, è uscito "Apparizioni pericolose", edizioni Golem. In collaborazione con Fiorella Borin ha pubblicato tre racconti tra il noir e il giallo: Onore al Dio Sobek, Algama 2020, Il cuore della dark lady, 2020, e lo Smembratore dell'Adda, 2021, entrambi per Delos Digital Ne Il serial killer sbagliato, Algama, 2020 ha riproposto, con una soluzione alternativa a quella storica, il caso del "Mostro di Sarzana, mentre nel fantathriller Al tempo del Mostro, Algama 2020, ha raccontato quello del "Mostro di Firenze". A novembre 2020, è uscito, per Algama, il thriller Quelle notti sadiche.

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