Allora, se tutto filerà liscio, l’ormai fatidico closing che sancirà l’inizio dell’era orientale alla guida, con portafoglio, del Milan ecco avverrà entro il 3 marzo. Almeno, questo è quanto sostengono fonti molto vicine a Fininvest.
Ragionando in tal senso quindi, Fassone e Mirabelli (entrambi conoscono i componenti della cordata determinata ad acquistare il sodalizio caro a Silvio Berlusconi, ndr), rispettivamente amministratore delegato e direttore sportivo in pectore, udite, udite … (condizionale d’obbligo) per il prossimo calciomercato estivo potrebbero avere a disposizione una cifra variabile tra i 100 e i 200milioni. Bufala o sussurro da approfondire?
Lo scopriremo vivendo, ma tante cose lasciano supporre che, ecco, questi dovrebbero veramente essere gli ultimi giorni rossoneri per il geometra Adriano Galliani, deus ex machina del team rossonero da tanti anni ormai prossimo all’addio.
A proposito: i soldi del closing e, di conseguenza per il mercato, causa intoppi burocratici non arriveranno direttamente dalla Cina, patria della cordata in procinto di trasferirsi sulle sponde milaniste per comandare, ma da Hong Kong, per arrivare a Milano via Lussemburgo.
Perché tra dicembre e gennaio non sono arrivati quei rinforzi pesanti – pensanti che potevano garantire un bel salto di qualità alla compagine allenata dal bravissimo Vincenzo Montella? Mah probabilmente la casa madre italiana in scadenza, nella fattispecie Fininvest, per evitare qualsiasi patema ha preferito la tattica attendista rimandando ogni questione al nuovo management – proprietario che si intravede all’orizzonte.
Certo che con uno o due rinforzi giusti (Fassone e Galliani un compromesso dovevano studiarlo) … un piazzamento in zona Champions sarebbe stato alla portata dei Montella Boys. No?
Stefano Mauri