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Il 2016 è della Juve, ma ora sotto con la Champions, Prandelli via da Valencia

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Sì pure il 2016 del e nel pallone italiano è della Juventus sempre più regina d’Italia, ma ora i bianconeri devono fare il balzo in Champions provando a vincere o, almeno ad andare il più avanti possibile appunto nella massima competizione europea. Capito?

In tal senso l’ingaggio del rinforzo invernale Rincon, centrocampista grintoso sudamericano ex Genoa è discreta roba, ma servirebbe anche un regista basso. Witsel? Meglio di niente, ma ecco dato che il belga non è propriamente un fuoriclasse, svenarsi per strapparlo allo Zenith non parrebbe un affare, quindi o arriva al massimo per sei milioni, altrimenti bisognerebbe guardare altrove. No?

Mister Max Allegri, chiaritosi col management juventino può guardare solo avanti studiando il nuovo modulo tattico 4-3-3 che, sulla carta aprirebbe scenari intrigantissimi dato che attaccanti tipo Higuain, Dybala, Pjaca, Cuadrado e Mandzukic, sulla carta farebbero le fortune di qualsiasi allenatore.

Ribadito che l’anno ormai alle spalle è di marca bianconera, aspettando di conoscere quali colori assumerà, calcisticamente parlando, il 2017, dalla Juve, in Champions ci si aspetterà di più che un anno fa, col Bayern Monaco, in fondo… si poteva e si doveva passare. Che ne dite?

Ciò detto, l’avventura di Prandelli a Valencia si è conclusa prestissimo e nel peggiore dei modi. C’era una volta il calcio champagne prandelliano: già … che fine ha fatto tale football?

Stefano Mauri

 

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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