Da Sherlock Holmes a Padre Brown, da Miss Marple a Charlie Chan: l’idea degli apocrifi di Rino Casazza, a breve in ebook per Algama
Lo scrittore rilascia un’intervista al settimanale Stop in cui spiega i suoi prossimi progetti. In allegato a Stop in edicola anche il suo racconto da brividi Fauci di Belva
Scrive di thriller e fantascienza. Scrive e legge in maniera vorace («non ricordo più quale sia stato il primo libro». Ama George Wells e Edgard Allan Poe; Buzzati e Calvino; i classici del giallo Agatha Christie, Jhon Dickson Carr («il re dei delitti della camera chiusa»), Ellery Queen e Gilbert K. Chesterton. E ancora la fantascienza: Clarke, Asimov, Heinlein. «Anche se mi piace citare un autore italiano, grandissimo anche se poco conosciuto, come Guido Morselli col suo “Contropassato prossimo”». Rino Casazza ha pubblicato tre thriller negli ultimi tre mesi, tutti editi da Algama.
Ma uno completamente diverso dall’altro, se non sbaglio.
«Sì, io amo tre generi di tematiche in un thriller: il giallo a enigma, la storia rivisitata e i serial killer. Il racconto che compare su questo numero di Stop – dal quale è stato tratto un cortometraggio omonimo, disponibile in rete – riguarda questo filone, cui appartiene anche il romanzo, scritto in collaborazione con Daniele Cambiaso, “La logica del Burattinaio”: riprende infatti la storia del baby serial killer William Vizzardelli, l’adolescente diventato noto il Mostro di Sarzana. Il filone di ambientazione storica ricomprende invece il ciclo di romanzi che si svolgono a inizio del novecento, in Francia e Italia (Le regole del gioco, Il Fantasma all’opera e Bergamo sottosopra) e hanno per protagonisti due personaggi letterari famosi: Auguste Dupin, il primo investigatore della letteratura poliziesca e Il Fantasma, re dei cattivi. Si mescolano a personaggi reali dell’epoca. Il giallo a enigma, infine, è un po’ il collante dell’intera produzione, nel senso che in tutto ciò che scrivo c’è un mistero da esplorare e risolvere. In taluni casi può essere il classico delitto in cui bisogna scoprire l’assassino, in altri un mistero diverso. Gialli puri sono, ad esempio, i romanzi brevi contenuti nell’antologia dedicata al prete detective Don Patrizio Bruni: “Gli enigmi di Don Patrizio”.
Ma è un altro il vero progetto per il futuro.
«Già. E si lega quanto appena detto. Il sacerdote investigatore Don Patrizio Bruni è infatti un tributo al grande personaggio di Chesterton, il mitico Padre Brown, che io considero una pietra miliare della narrativa poliziesca, anche per la sua modernità nel prefigurare un metodo d’investigazione più vicino all’indagine psicologica che a quella logico-razionale. Per le edizioni Algama sto lavorando a una serie di “apocrifi”, il più possibile vicini allo stile di Chesterton, che riporteranno in scena padre Brown mettendolo a confronto con gli altri detective letterari suoi contemporanei, come Miss Marple, Charlie Chan o Sherlock Holmes. A proposito di quest’ultimo è appena uscito un romanzo breve: “Sherlock Holmes, Auguste Dupin e il match del secolo”, che immagina un incrocio tra lui e Auguste Dupin nel 1886, sullo sfondo del primo vero campionato del mondo di scacchi. E illustrato con le vere e decisive mosse di quelle partite». Realtà e fiction fuse in una trama dove i grandi detective del passato tornano a vivere per scontrarsi in epici duelli letterari. Chi vincerà?
Manuel Montero