Allora, congelata almeno fino a mercoledì in tarda serata, la posizione di mister Frank de Boer, il management nerazzurro vario, variegato e troppo frastagliato, giovedì o al massimo venerdì mattina, si ritroverà per fare il punto della situazione e decidere chi sarà il nuovo condottiero tattico. Post scriptum: tra l’altro potrebbe restare lo stesso allenatore in carica olandese, del … futuro.
Così, a breve, questione di ore, Javier Zanetti (dirigente pesante ma forse si trova meglio a fare il “puro” ambasciatore), Zhang Jindong (numero uno del gruppo Suning) ed ErickThoir (lui ha deciso l’esonero concordato con Mancini e l’assunzione di de Boer, ndr) si guarderanno in faccia e… ecco, senza perdere ulteriore tempo, insieme a questione puramente tecniche dovrebbero seriamente iniziare a dare una fisionomia moderna, pragmatica, snella ed efficiente al Cda interista.
Sì poiché cosi andare avanti è dura, e soprattutto perché de Boer (uomo sbagliato, arrivato nel momento peggiore, al posto sbagliato?), pur non esente da colpe, beh non è il solo e unico responsabile dell’attuale momentaccio interista.
Pure il direttore sportivo Ausilio, orfano del consulente Mirabelli (sa il fatto suo e al Milan può fare bene) e delle consulenze di Mancini (ormai più manager che tecnico) appare spaesato e dovrebbe essere affiancato, nel ruolo, da interisti carismatici in grado di consigliarlo. Coinvolgendo maggiormente i già presenti Zanetti e il direttore generale Gardini, gente, per esempio, del calibro di Lele Oriali (direttore tecnico), Riccardo Ferri (club manager) e Beppe Baresi (allenatore in seconda del confermato de Boer aspettando l’anno prossimo),male non farebbero, messi nelle condizioni di lavorare, sulle sponde nerazzurre del Naviglio per affrontare questo momentaccio. No?