Emiliano Mondonico, allenatore giramondo, cuore granata, leggenda Atalantina dell’Atalanta, tifoso della Fiorentina (quando allenava la Viola di Firenze fece innamorare del salame cremasco i Della Valle, ndr), Eccellenza Rivoltana (è di Rivolta d’Adda), recentemente, al settimanale Sette del Corriere della Sera, ecco ha definito la moglie Carla Novaresi il suo “eroe”, la sua ragione di vita. Anche per questo il Mondo nazionalpopolare, vero Indiano Padano, è da Standing Ovation. No?
Lontano dal rettangolo verde e dalle panchine da troppo tempo, oggi, Mondonico vive nella sua fattoria di Rivolta, a due passi dal manzoniano e poetico fiume Adda, là, ove i suoi ex tifosi fiorentini gli hanno pure intitolato, nulla di ufficioso per carità, ma rimane un bel gesto d’amore e riconoscenza, una via, la strada d’accesso.
E tra un lavoro, una passeggiata nei campi e un’occhiata ai nipotini, ogni tanto, l’Emiliano veste i panni dell’opinionista radiofonico e televisivo: quasi mai dice cose banali, spesso parla controcorrente e fuori dal coro. A proposito, le vesti dell’allenatore le rimette esclusivamente per guidare, trainer no profit, una trentina di ragazzi problematici. Particolare non indifferente, qualche anno fa, il dottor Alessandro Gronchi, nipote dell’ex capo di Stato, lo sottopose a due interventi chirurgici per curargli un tumore, “bestiaccia” ora messa alle spalle.
Insomma, vive benissimo lontano dal football postmoderno, ma indubbiamente, Emiliano Mondonico, una panchina, un’altra opportunità, magari affiancato da una giovane speranza, beh, in fondo la meriterebbe, così anche solo per vedere l’effetto che rifà? Che ne pensate?
Stefano Mauri