Il muro di ScribattoNewsnoirRaccontiscrittori in trinceasocietà

Le storie di Alex Rebatto – La ghigliottina

(continua dopo la pubblicità)

ghigliottinaSi dice che, una testa recisa di netto, abbia almeno dieci secondi per rendersi conto di quel che è accaduto.

“Caldo. Un caldo scivoloso e rosso che mi avvolge il collo come una sciarpa.
Ahaha…. Come una sciarpa!
Sul serio. È tutto qui?
Ho rubato un sacchetto di monete di un signorotto locale e quel che mi tocca è questo?
Certo, la folla che urlava in piazza e tutto il resto.
Certo, il boia con il suo straccio nero e la mano sulla corda.
L’hai vista tremare? Io no.
Una mano esperta. Quanta invidia.
Ho visto anche un paio di ragazzini in terza o quarta fila. Sembravano sgomenti.
No, aspetta. Si divertivano un mucchio, in realtà.
“Giustizia! Giustizia!” urlavano.
Che c’è di male, in fondo? Sono bravi ragazzi della Parigi che conta.
“Hai un’ultima cosa da dire?”
Avrei dovuto prepararmi prima.
Avrei dovuto tirare fuori una frase ad effetto. No, anzi, una maledizione:
MALEDICO TUTTI VOI E I VOSTRI FIGLI. PAGHERETE LE MIE COLPE PER MILLE ANNI E BRUCERETE TRA LE FIAMME DELL’INFERNO PER L’ETERNITÀ.
Una buona uscita di scena, già.
Invece ho concluso questi trentasette anni con un semplicissimo – Mi dispiace -.
Che vigliacco.
Mi dispiace di cosa, in fondo?
Di aver fregato qualche moneta ad un viscido bastardo di buona famiglia con domestici sfruttati e tavola imbandita?
Mi dispiace.
Anche il boia sembrava esserci rimasto male.
“Mi dispiace? Tutto qui?”
Avessi avuto qualche altro minuto ci avrei ragionato di più. In quel momento ho provato l’ultima carta, quella della pietà.
Ho sperato di salvarmi il collo fino all’ultimo, lo ammetto.
Che vigliacco.
E poi un semplice ricordo lontano un secolo.
Swiiish… La corda che scivolava tra i palmi del boia e la lama che scendeva verso il mio collo.
Swiiish…
E così sono caduto qui dentro.
In un cesto di vimini.
Sento la folla esultare.
“EEEEEH! EVVIVA!”
Mah.
Che è quello? Del sangue rappreso, pare.
Per Dio! Un minimo di rispetto, almeno.
Ma si, in fondo pazienza. Mi sto rassegnando a questa realtà da due soldi.
Una vita in un cesto di vimini.
Senti come esultano la’ fuori.
“Se l’e meritato!”
Chi sono? I ragazzini in terza fila?
Brutti schifosi pezzi di merda! Se potessi uscire da qui vi…
Vi…
Vi morderei, cazzo!
Uff.
Pensavo di poter rivedere ogni istante della mia vita a folle velocità.
Invece nulla.
O non ho mai combinato nulla d’interessante in tutti questi anni oppure…
Oppure…
Il boia aveva una macchia chiara sulle scarpe, come della farina.
La vecchia senza denti della prima fila non riusciva a…
Non riusciva a…
Vedo. Non vedo. Vedo. Non vedo.
Bianco opaco e puzzo di sangue.
Un cesto di vimini e qualche ultimo, inutile, indecifrabile urlo.
Una sta

Alex Rebatto

2084 di Alex Rebatto per ALGAMA Editore

L’ULTIMO NOIR DI ALEX REBATTO, PER KINDLE:

Quando i lettori comprano attraverso i link Amazon ed altri link di affiliazione presenti sul sito - nei post in cui è presente un prodotto in vendita - Fronte del Blog potrebbe ricevere una commissione, senza però che il prezzo finale per chi acquista subisca alcuna variazione.

Alex Rebatto

Alex Rebatto, classe 1979. Ha collaborato nei limiti della legalità con Renato Vallanzasca ed è stato coautore del romanzo biografico “Francis”, sulle gesta del boss della malavita Francis Turatello (Milieu editore), giunto alla quarta ristampa. Ha pubblicato il romanzo “Nonostante Tutto” che ha scalato per mesi le classifiche Amazon. Per Algama ha pubblicato il noir "2084- Qualcosa in cui credere"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Per favore, disattiva il blocco della pubblicità su questo sito, grazie