Giampiero Ventura, neo commissario tecnico della nazionale azzurra al debutto nella nuova avventura federale, nel corso della conferenza stampa tenuta, alla vigilia del doppio match con Francia (amichevole del primo settembre) e Israele (gara di qualificazione al Mondiale di Russia 2018 in cartello lunedì 5 settembre, ndr), in merito alle mancate convocazioni (soprattutto) del bomber fantasista del Sassuolo Domenico Berardi e (in seconda battuta) del jolly offensivo romanista El Shaarawy, beh è entrato a gamba tesa parlando così: <Finché uso il collaudato 3 – 5 – 2, gli esterni offensivi faticheranno a trovare spazio>. Ergo, l’esclusione di (infortunato, ma in formissima) Berardi fa rumore soprattutto per i contorni integralisti della vicenda, e, vedrete che l’assenza pesante dell’attaccante, di difficile collocazione tattica neroverde, salvo ripensamenti, rischia di trasformarsi in un periodico,rituale tormentone. No Berardi, no party? Ventura non doveva motivare, creando così un caso, l’illustre esclusione riconducendo il tutto all’infortunio del fantasista perno dell’Under 21? Mah, sicuramente quanto detto dall’erede di Conte fa pensare e discutere, ma il momento è topico, servono subito punti, vittorie e prestazioni convincenti. Componenti queste che il modulo 3 – 5 – 2 juventiniano, schema non consono a Berardi, ecco presumibilmente, ci auguriamo, nelle intenzioni del bravo Giampiero dovrebbe agevolare.
E chissà, magari prima o poi, Ventura, Mister Libidine, professionista preparato che conosce la materia e sa il fatto suo, allorquando clima e risultati diverranno lievi ci ripenserà provando a mettere in campo, nelle vesti di punta, il bravo e … in costante rampa di lancio Berardi. Scommettiamo?
Stefano Mauri