La Germania di quel tinto, per via di quei capelli più pitturati di quelli del cavalier Silvio Berlusconi e più fluo di quelli del Manzo Gabriel Garko, commissario tecnico, bravo e preparato, Low è una brutta bestia da affrontare e, probabilmente, è la squadra migliore (la più forte e completa) ammirata sin qui ad Euro 2016. Non trovate?
Tecnica grazie a giocatori che danno del tu al pallone, tosta, caparbia, mai doma, precisa, pragmatica, attenta alla fase difensiva e maledettamente quadrata, ecco la nazionale tedesca, proprio grazie al suo trainer (grande studioso delle squadre avversarie) sa pure essere camaleontica adattandosi al meglio alle caratteristiche dei vari antagonisti di turno.
Ergo non stupiamoci e non stupitevi se sabato sera, Kroos (gran bel centrocampista questo tedesco in forza al Real Madrid) e compagni, sul rettangolo verde, almeno all’inizio, anziché far gioco, ecco si schiereranno con un apparente 3 – 5 – 2 fintamente timido aspettando, nei primi minuti soprattutto, le mosse italiane.
Così, considerando gli infortuni di De Rossi e Candreva, assolutamente servirà La Partita Perfetta, iniziali maiuscole doverose, agli azzurri per provare a scalare l’osticissima montagna teutonica e Antonio Conte, ct, selezionatore, anima, cuore, tattico, sciamano e stupendo mago (Juve cosa ti sei persa?) di questo Europeo sensualavvolgente, dovrà superarsi e dovrà convincere, lavorando su testa e stimoli, i suoi ragazzi che i rivali in fondo, altro non sono se non un “problemino” affrontabile sulla grande strada che conduce al Sogno. No?
Stefano Mauri