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La Cantina Guido Berlucchi, protagonista come sempre al Vinitaly, nei suoi Franciacorta ci mette l’anima

L’Expo veronese appena conclusa si è rivelato illuminante per la cantina bresciana

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Al Vinitaly, la cantina, Eccellenza Italiana della Franciacorta bresciana, Guido Berlucchi non manca mai. Cristina Ziliani, Donna del Vino e appassionata vicepresidente dell’azienda di Borgonato, così ha sottolineato l’importanza strategica dell’evento: “Vinitaly non è solo una fiera commerciale, ma un luogo di confronto e racconto dei valori che da oltre 60 anni ci guidano. La situazione globale è delicata, ma dobbiamo restare vigili e attivi.”Andiamo un attimo, virtualmente, indietro nel tempo, all’incontro a Borgonato tra Franco Ziliani e Guido Berlucchi nel 1955 a Palazzo Lana, momento storico fondamentale per l’intera Franciacorta.
Berlucchi era un nobile discendente dalla famiglia Lana de’ Terzi; Ziliani un giovane enologo bresciano. Il 1961 è il primo millesimo: 3mila bottiglie di Pinot di Franciacorta, antesignano delle celebri bollicine. Franco Ziliani, ha lasciato ai figli Cristina, Paolo e Arturo la Guido Berlucchi, ambasciatrice del Franciacorta nel mondo.

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E la realtà vitivinicola, pionieristica nel mondo elle Bolle Italiane, con numeri importanti, oggi riesce a mantenere alla grandissima, pure nelle linee base: degustare per credere, standard qualitativi elevati, con una chiara filosofia che parla, alla Berlucchi, della Franciacorta, terra leggendaria dell’enologia lombarda, mondiale. Dietro le quinte, senza dubbio, il direttore commerciale della Guido Berlucchi Alessandro Ramagini, uomo di numeri, con pensieri alti, fini, lungimiranti e densi, senza dubbio rappresenta il valore aggiunto, di una squadra: unita, coesa, frizzante, propositiva, costruttiva e con un’anima colorata e viva.

Stefano Mauri 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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