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Thiago Motta mi consenta: se tutto andava bene, come lei ama ripetere, perché la Juve l’ha esonerata?

Fa discutere l’intervista, dell’ex trainer bianconero, al Corriere della Sera

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Per la prima volta dopo l’esonero quindi, Thiago Motta ha parlato. In una confessione a Walter Veltroni, al Corriere della Sera, ripresa da vari media, CorSport On Line compreso, Motta ha detto che non vuole sentir parlare di “fallimento” e precisato anche che bisognava “dargli tempo. Sono deluso”. Infine ha negato frizioni con Giuntoli (“Mai litigato”) o con lo spogliatoio: “Inaccettabili bugie”.

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E a questo punto, beh, sorgono i seguenti due quesiti: se tutto, come ha ribadito Thiago Motta, filava liscio, perché è stato esonerato? E fino a quando, la proprietà bianconera, avrebbe dovuto dargli tempo? Detto ciò, come ha scritto via social il giornalista Giovanni Capuano, qualcosa non torna. Ma ribadiamo il pensiero di Capuano: “L’intervista di Thiago Motta al Corriere lascia la sensazione di un’altra prova di comunicazione fallita.
In pratica racconta di un progetto dove tutto funzionava secondo i piani, limitando l’ammissione di errore alle due figuracce finali e negando l’innegabile e cioè i rapporti tesi con almeno un paio di giocatori (Danilo e Vlahovic). Il che porta a rendere meno credibile anche il resto delle rassicurazioni sullo spogliatoio. Sintesi: sarebbe stato meglio (per lui) evitare”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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