
Per la prima volta dopo l’esonero quindi, Thiago Motta ha parlato. In una confessione a Walter Veltroni, al Corriere della Sera, ripresa da vari media, CorSport On Line compreso, Motta ha detto che non vuole sentir parlare di “fallimento” e precisato anche che bisognava “dargli tempo. Sono deluso”. Infine ha negato frizioni con Giuntoli (“Mai litigato”) o con lo spogliatoio: “Inaccettabili bugie”.
E a questo punto, beh, sorgono i seguenti due quesiti: se tutto, come ha ribadito Thiago Motta, filava liscio, perché è stato esonerato? E fino a quando, la proprietà bianconera, avrebbe dovuto dargli tempo? Detto ciò, come ha scritto via social il giornalista Giovanni Capuano, qualcosa non torna. Ma ribadiamo il pensiero di Capuano: “L’intervista di Thiago Motta al Corriere lascia la sensazione di un’altra prova di comunicazione fallita. In pratica racconta di un progetto dove tutto funzionava secondo i piani, limitando l’ammissione di errore alle due figuracce finali e negando l’innegabile e cioè i rapporti tesi con almeno un paio di giocatori (Danilo e Vlahovic). Il che porta a rendere meno credibile anche il resto delle rassicurazioni sullo spogliatoio. Sintesi: sarebbe stato meglio (per lui) evitare”.
Stefano Mauri