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Cara Vecchia Juve che errori hai fatto cedendo Nicolò Fagioli (ha piante per te), Dean Huijsen e Nicolò Rovella

Ok per fare cassa, qualche giovane poteva anche essere ceduto, ma la regola non vale sempre, no?

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“Per la Juve ho pianto”.

Così, il Corriere dello Sport, ha titolato, in prima pagina, una bella intervista esclusiva, concessa al quotidiano da Nicolò Fagoli. Eccone un estratto: “Motta non mi vedeva, a dicembre la decisione di partire per giocare. ‘Fagiolino’ non esiste più, ora c’è Nicolò. Firenze mi ha restituito la felicità, spero di tornare in Nazionale il più presto possibile. Gli errori si commettono e non si ripetono, solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia Motta non mi ha più considerato.”

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Ebbene, Fagioli ha addirittura speso lacrime sincere per la Vecchia Signora e la Juventus, assecondando mister Thiago Motta non si è commossa e ha lasciato and via, oltre a Nicolò, altri talenti, tra i quali, solo per fare due nomi: Nicolò Rovella e il difensore Dean Huijsen. Dopo la sosta per la nazionale, per i bianconeri, la gara contro il Genoa si annuncia decisiva e sarà vietato sbagliare e perdere. In caso contrario, la nuova rivoluzione, anziché partire a giugno, potrebbe decollare a fine marzo. Ah … nelle fila rossoblù genoane milita un altro ex bianconero tosto assai, vale a dire quel Fabio Miretti che, con Motta, magari avrebbe potuto giostrare dietro la punta. Detto ciò, per carità, per fare cassa, qualche giovane (su tutti il pur fortissimo Kean) poteva anche essere ceduto, ma la regola può sempre valere, no?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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