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Mattia Perin ci mette la faccia e il cuore: “Non siamo stati all’altezza della Juve”

Juventus, così non va. Perchè la società non parla come faceva l'ex presidente Andrea Agnelli?

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Una eliminazione cocente davanti ai propri tifosi e contro un Empoli

che in campionato sarebbe, allo stato attuale, tra le tre retrocesse in Serie B: questo, come giustamente ha riportato Tuttosport, il riassunto della notte della Juve, uscita ai quarti di Coppa Italia tra i fischi dello Stadium. Al termine della gara, il portiere Mattia Perin a parlare davanti ai microfoni di Mediaset: “Abbiamo fatto un primo tempo per il quale proviamo vergogna. Non siamo stati bravi a capire l’importanza della partita perché c’era una Coppa Italia da difendere e una semifinale contro il Bologna da raggiungere. Un sentimento duro da sopportare. Dobbiamo farci un grande esame di coscienza, la responsabilità è condivisa tra tutti, faccio difficoltà a trovare le parole ma c’è grande delusione e tristezza per l’epilogo di oggi. Se avessimo giocato il primo tempo come il secondo non saremmo arrivati ai rigori. Non basta quello che stiamo dando.

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Da Eindhoven ad oggi, anche se in campionato abbiamo fatto quattro vittorie consecutive, non basta. Parliamo tra di noi, ma dobbiamo anche guardarci allo specchio e capire cosa non sto andando. Non è ammissibile non passare i quarti in casa, con tutto il rispetto per l’Empoli. Ci prendiamo le critiche, i fischi. Non credo manchi una leadership. Forse eravamo troppo carichi, non lo so. Non è un problema tecnico e non credo che abbiamo sottovalutato la partita perché sarebbe ancora più grave, perché non ti rendi conto di quanto sia importante andare a giocare una semifinale. Per entrare nella storia della Juve non conta il numero delle partite che hai giocato, ma hai una sola strada che è quella dei trofei. In questo momento non siamo all’altezza. Spero che la delusione di stasera tiri fuori qualcosa in più. Il 100% non basta, dobbiamo dare il 110 o il 120. Non siamo stati al livello di questa maglia e questa società. Nello spogliatoio siamo consapevoli di questo. Ora abbiamo capito il problema, ma dobbiamo trovare la soluzione”. Chapeau a Perin che ci ha messo faccia e cuore.  Jìuventus, così non va. Perchè la società non parla come faceva l’ex presidente Andrea Agnelli, a che punto è la notte bianconera?

 Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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