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Thiago Motta porta la sua Juve a cena nel ristorante di Leonardo Bonucci

La Juventus fa gruppo verso il Derby d’Italia con l’Inter

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La Juventus, come ha scritto La Gazzetta dello Sport, ha fame e ha cominciato il derby d’Italia a tavola, a due passi da un luogo storico del club: l’ex sede di Corso Galileo Ferraris, distante pochi minuti dal centro di Torino. Thiago Motta, guida della giovane Juve, dal primo giorno insiste sul concetto del “tutti insieme”. E tutti insieme i bianconeri si sono ritrovati a cena giovedì sera al Lève, il ristorante di proprietà dell’ex capitano Leonardo Bonucci. Serata voluta, organizzata e offerta da Motta, che ha convocato nel locale non solo i giocatori e lo staff tecnico (dal vice Hugeux al marine Colinet fino ai preparatori dei portieri Yovo e Lozano), ma anche i tanti professionisti che quotidianamente lavorano a contatto con il gruppo ma lontano dai riflettori. Dall’infaticabile Matteo Fabris, molto più che un team manager, ai medici e i fisioterapisti fino ai magazzinieri. Circa una quarantina di persone. Thiago capotavola e sempre più leader.

Stefano Mauri

 

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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