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La Juventus trova un difensore (era ora, no?), ma ha perso la sua identità. La ritroverà?

Il calciomercato invernale è una parentesi difficile, ma la Juve meritava un approccio più incisivo, no?

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“La Juventus è stato probabilmente il club più importante della mia carriera”…

Così ha parlato Danilo, ex capitano bianconero, durante la presentazione nel suo nuovo club: il Flamengo. E il difensore è andato avanti, riparlando dei suoi trascorsi juventini: “Ho costruito una storia meravigliosa con i tifosi, i giocatori e la città, dove sono stato molto felice per cinque anni e mezzo. Negli ultimi tempi, con i cambiamenti interni e una certa programmazione probabilmente hanno capito che non ero adatto, ma non per motivi calcistici. Questo mi ha dato fastidio e fatto soffrire. Dal momento in cui ho avuto questa difficoltà, che non aveva nulla a che fare con le mie capacità in campo, ho capito che era arrivato il momento di cercare nuovi orizzonti perché questo mi faceva soffrire molto, e ho capito che dovevo andare in un posto in cui stare meglio. Ho sofferto molto, non credo valga la pena fare nomi. Ho scritto una lettera in cui ho parlato con il cuore e che dice molto di quello che penso in questo momento della Juventus, che tifo e tiferò per il resto della mia vita, perché ci sono stati momenti incredibili e magici. La Juventus è sempre stata famiglia, è sempre stata l’uno per l’altro, è sempre stata la cura dei dettagli e l’aspetto umano. E questo si è un po’ smarrito negli ultimi sei mesi e credo che gli ultimi risultati ed eventi siano dovuti in gran parte alla perdita di questa identità, la famiglia, la cura dei dettagli, la cura del lato umano dei giocatori, delle persone che ci lavorano. Se al più presto si tornerà su questa strada, i risultati torneranno”.  Intanto, la Juventus è in chiusura per Kevin Danso, centrale difensivo 26enne, del Lens.

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Manca soltanto l’ok definitivo al prestito secco fino a giugno. Si tratta di un’operazione da 2 milioni e mezzo. Ah … in una difesa: quella juventina, decimata da infortuni, uno come Danilo, in questi giorni difficili, mah … avrebbe fatto comunque comodo, no? E in questa fase di calciomercato invernale, al netto delle inevitabili difficoltà, in attacco e nel reparto difensivo, occorreva muoversi con maggior velocità sul fronte entrate.

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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