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Domenico Marocchino: “Thiago Motta tecnico filosofo. Alla Juve conta la sostanza”

Per l’opinionista la rosa bianconera non è completa

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In un’intervista rilasciata a Juventusnews24, l’ex calciatore bianconero Domenico Marocchino ha provato a riassumere le criticità emerse nella prima parte di stagione della Juventus diThiago Motta. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: “Il mio bilancio sui primi mesi di questa Juve? Partiamo dalla rosa non completa. La Juventus è l’unica squadra che ha iniziato con un attaccante solo di ruolo, altre ne hanno 3 o 4. Si c’è Milik infortunato, ma ha altre caratteristiche rispetto a Vlahovic. Poi certo, hanno pesato una serie di infortuni, anche abbastanza importanti. Bremer era fondamentale non solo in fase difensiva, ma anche sulle palle inattive e sui corner il suo peso lo faceva sentire in un campionato. Se vogliamo imputare qualcosa a Thiago Motta, io direi la sua ostinatezza di giocare sempre in un determinato modo. Se mi aspettavo qualcosa in più da Koopmeiners? Non tantissimo come la gente probabilmente pensa. Io suddivido i giocatori in due categorie: quelli che danno input alla squadra e tramite il loro gioco fanno sì che gli altri giochino meglio e quelli che, in base al gioco, giocano meglio. Diciamo che Koopmeiners ha bisogno di un certo tipo di gioco di squadra per rendere a certi livelli. Comunque, anche se non è al massimo, il suo lo fa, però sembra un pesciolino fuori dall’acqua.Quando i tifosi bianconeri esultavano per l’allontanamento di Allegri e la rottamazione di Rabiot e Chiesa, io avevo qualche dubbio. Non sono allegriano, ma Max ha ottenuto sempre il massimo. Detto questo, non mi aspettavo molto di più dai primi mesi di Thiago Motta. Ma quando arriva un allenatore “filosofo”, diciamo così, oltre alla filosofia non si può comunque fare a meno della pratica. Alla Juve conta la sostanza”.blank Intanto, come ha scritto Tuttosport , il calciomercato Juve avrebbe incassato un sì più che convinto da Randal Kolo Muani. Il francese è in rotta con il PSG e avrebbe dato il suo benestare al trasferimento in Serie A. Da trovare ora l’accordo definitivo con i parigini. Si lavora a un prestito con diritto di riscatto, formula che convince anche il diretto interessato che guarda alla situazione di Dusan Vlahovic. In caso di addio in estate, il francese potrebbe essere un elemento sempre più centrale.Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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