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Mister Thiago Motta mi consenta: ogni tanto, faccia e dica cose da Juventus e juventino

Pure per l'illustre ex Ciro Ferrara, il trainer italo brasiliano deve comunicare cose da Juve

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“Sulla comunicazione: servono messaggi per far capire a tutto l’ambiente che c’è voglia di riprendere un ruolo importante. Mi ha sorpreso la dichiarazione che la vittoria non deve essere un’ossessione. Il primo giorno in cui sono arrivato alla Juve a me è stato detto: Dobbiamo vincere. La storia e il Dna del club dicono questo”.blank

Così rispose, in un’intervista sulla Juventus e mister Thiago Motta, l’opinionista (e allenatore) Ciro Ferrara. E ha ragione l’ex difensore napoletano: l’attuale trainer della Vecchia Signora, deve iniziare a dire cose juventine, a fare la voce grossa nello spogliatoio quando i suoi “calciatori” non fanno per bene le cose che devono e possono fare in campo, poiché come ha scritto il quotidiano Tuttosport, la verità è che ha fatto e pure detto più cose da Milan Sergio Conceiçao in sei giorni che Thiago Motta di Juve in sei mesi. Ed è un altro ex interista, eh; non uno cresciuto a pane, Rivera e Gullit. O no?

 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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