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La Juve di Thiago Motta non decolla. Non sarebbe stato meglio tenere Massimiliano Allegri o puntare su Roberto De Zerbi?

La svolta tecnica voluta e proposta dal Deus Ex Machina bianconero Giuntoli, sin qui, non si è vista

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La Roma continua la ricerca del nuovo allenatore per la prossima stagione. Uno dei nomi papabili, secondo Teleradiostereo, è quello di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese è fermo in questa stagione dopo l’ultima avventura con la Juventus e nei prossimi giorni potrebbe avere colloqui con il club capitolino. Su di lui ci sarebbe pure il West Ham che potrebbe mandar via Lopetegui. Come va la Juve post Allegriana?

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Leggiamolo dalle parole del giornalista Michele Criscitiello: Thiago Motta e Paulo Fonseca, brasiliano e portoghese, non sembrano adatti a grandi club italiani. Fonseca lo sostiene sempre: la serie A è la più complicata. Non equivale a più bella ma ha ragione che qui giocare a calcio è complicato. Se per Fonseca il flop era annunciato, per Motta invece siamo di fronte ad una momentanea grande delusione. L’alibi degli infortuni non regge anche perché in alcuni casi gli infortuni sono anche colpa della preparazione sbagliata da un allenatore e dal suo staff troppo acerbi per far ripartire il progetto Juventus. Ormai si arriva troppo facilmente ad allenare le grandi d’Italia. La Juventus non gioca a calcio. Pensa a difendersi e ha questa bruttissima pareggite acuta che può funzionare a Venezia e Torino ma non nella Torino bianconera. Ora il fango è stato gettato giustamente su Giuntoli. Se l’allenatore che hai scelto non fa punti e se la squadra non gira è giusto prendersela con il tuo DS. A Napoli se la ridono ma è anche vero che il campionato, già indirizzato, non è ancora finito e nel calcio basta una sterzata per cambiare umore e opinioni. Giudicando la Juve di oggi è uno scempio e una tristezza”.

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Non fa una grinza l’editoriale firmato Criscitiello, quindi, allo stato attuale delle cose, la Vecchia Signora, anziché cacciare Massimiliano Allegri, non avrebbe fatto bene a tenerselo ancora un anno, oppure a virare sul … prontissimo, per osare lassù dove volano le acque, Roberto De Zerbi?

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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