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Cristiano Giuntoli è soddisfatto della sua Juve. Ma i giornalisti Biasin e Ravezzani gliele cantano

La Juventus è una squadra in Restaurazione, ma la rosa di Thiago Motta è incompleta

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Thiago Motta? Son partite le crocifissioni in sala mensa nei confronti del tecnico bianconero, maestro di pareggi. La Juve sta entusiasmando? Certo che no, ma non potrebbe essere altrimenti. Gli infortuni sono quasi sempre alibi per tecnici non troppo capaci, ma in questo caso stiamo parlando di mezza squadra ai box e di una rosa costruita con troppa leggerezza. Non disporre di un’alternativa all’attaccante titolare è una roba mai vista in casa bianconera, spendere oltre 35 milioni per un giocatore certamente fortissimo ma pure fragilissimo (Nico) è peccato grave, e figuriamoci 50 per il desaparecido Douglas Luiz. Il problema non è Thiago Motta che s’arrangia con quello che ha, ma un mix di iella e scelte sbagliate che costringeranno la dirigenza bianconera a investire assai pure a gennaio. E le parole di Giuntoli (l’obiettivo dichiarato è quello di stare nelle prime quattro) sono troppo poco juventine per poter essere digerite”.

Così ha scritto, sul sito internet Tuttomercatoweb, il giornalista e opinionista Fabrizio Biasin.

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Intanto, Sul proprio account “X”, Fabio Ravezzani, direttore di “Telelombardia”, commenta così le dichiarazioni rilasciate ieri sera da Cristiano Giuntoli al Gran Galà del Calcio: “Giuntoli dice che è contento così, che l’obiettivo è arrivare tra le prime 4 con un calcio diverso. Cioè, dopo terzo posto, Coppa Italia e 200 mln investiti sul mercato l’obiettivo è questo? Sento già in lontananza il ruggito furioso dei tifosi Juve. Ma chi gli scrive i testi?”. Già Giuntoli! Il Deus Ex Machina bianconero, a gennaio, alla finestra del calciomercato di riparazione dovrà ridisegnare la squadra.  La priorità sarà la difesa, scrive Tuttosport, con due operazioni in entrata da perfezionare: una necessaria, un’altra auspicabile ma diventata preziosa dopo il grave infortunio che ha costretto Cabal a chiudere in largo anticipo la stagione.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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