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La Juve di Thiago Motta è come quella di Max Allegri

Per Paolo Di Canio il tipo di gioco è simile

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La Juve, come hanno scritto quelli della versione On Line di Tuttosport, con tutte le difficoltà e le assenze, è riuscita auindi a uscire con un punto prezioso dal match di Birmingham contro l’Aston Villa. Al termine della gara, su Sky Sport, si è creato il solito dibattito per il modo di giocare della Juve di Thiago Motta e c’è chi, come l’opinionista Paolo Di Canio, che ha voluto fare un paragone con quella di Allegri:

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“La Juve di Motta è conservativa come quella dell’anno scorso. Pensavamo di poter vedere qualcosa di diverso dal passato nel gioco, anche se qualcuno in maniera filosofica ci dice che fa un pressing 10-12 metri più avanti. La mentalità di lavorare senza palla la Juve ce l’aveva già con Allegri. Quella di Motta è una squadra che conserva, crea poco e prende pochissimi gol. Poi possiamo fare i raffinati e dire che gioca col baricentro 5–10 metri più avanti, ma cambia poco”. 

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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