Nonostante le “canzonette” e il melodramma, entrambi popolarissimi, tra musica e scrittura non c’è un rapporto facile.
Il problema sta nel fatto che la musica è astratta e intuitiva, mentre la scrittura concreta e razionale.
Dario Brunetti, animatore ed anzi anima del Blog letterario “Giallo e cucina”, ha accettato con coraggio la sfida di coniugare la musica addirittura con il suo genere narrativo preferito. Ne è nata un’antologia di racconti veramente particolare, pubblicata dalla casa editrice Damster: “Sound Crime. Crimini a ritmo di musica”.
18 volenterosi esponenti dell’ultima generazione di scrittori di polizieschi e noir si sono cimentati in storie il cui il leit motiv doveva essere, indefettibilmente, un brano musicale.
Devo confessare di essermi accostato alla lettura del libro con una certa qual diffidenza, temendo di andare incontro a forzature od esperimenti discutibili.
Ero stato troppo pessimista.
Accuratamente selezionati, i racconti si contraddistinguono per declinare il tema in modi sempre diversi e originali: in un caso il motivo musicale è la chiave dell’enigma poliziesco, in un altro un semplice sottofondo evocativo, in un altro ancora un elemento strutturale del contesto, e così via. Mi sono fermato qui nell’elencare le varianti perché significherebbe togliere al lettore il gusto della scoperta, come in un giallo rivelare in anticipo l’identità dell’assassino.
Ecco: il sale di questa antologia non sta nell’arrivare alla fine di ogni racconto scoprendo il colpevole ( laddove rappresenti un mistero e ammesso che ci sia) ma sperimentare il connubio tra la musica e crimine da angolature cangianti.
Quindi consigliatissimo, per i lettori ( non necessariamente di genere!) che amano stupirsi e divertirsi.
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