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Donato Carrisi torna con un nuovo affascinante thriller: “La casa dei silenzi”

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Donato Carrisi è ormai considerato il maestro del thriller italiano, e l’uscita annuale del nuovo libro è sempre molto attesa dai lettori.
“La casa dei silenzi” è il quarto thriller psicologico su Pietro Gerber, il noto psicologo infantile, chiamato anche “l’addormentatore di bambini più famoso di Firenze”. Al centro delle storie troviamo infatti l’ipnosi, materia che Carrisi ha studiato a fondo prima di scriverne, tanto che, nelle note dell’autore di uno dei libri di questa saga, ci rivela che si è anche sottoposto ad ipnosi per poter essere pienamente consapevole di ciò che avrebbe trattato nei suoi libri.
L’atmosfera è sempre piuttosto inquietante, e l’autore è bravissimo a farlo percepire sulla pelle del lettore. “La mia sfida”, dice in un’intervista, “è creare un thriller senza mostri e sangue”.
Nei primi tre libri della saga Pietro Gerber si trova alle prese con dei casi che gli daranno parecchio filo da torcere, tanto che la sua vita cambierà per sempre.
Carrisi ci aveva lasciato con dei quesiti in sospeso, riusciremo finalmente ad avere delle risposte con “La casa dei silenzi”? Pietro riuscirà stavolta a rimanere ancorato alla realtà e a non farsi trascinare dagli eventi?

TRAMA:

Mi chiamo Pietro Gerber ma qui a Firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l’addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l’ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a Matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo.
Ormai Matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall’aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà.
Non dovrebbe essere nient’altro che un sogno, ma allora… Allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… Come la mia? Mi chiamo Pietro Gerber, sono l’addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.

RECENSIONE:

Ho letto questo libro in meno di 24 ore, come sempre mi accade con lui. Non riesco a staccarmi dalla sua scrittura magnetica, anche se vorrei che le sue storie non finissero mai.
Ritorna Pietro Gerber, l’addormentatore di bambini più famoso di Firenze che io, personalmente, amo. Ho trovato la storia molto affascinante perché ha tutti gli elementi che mi piace scovare all’interno di un thriller psicologico: l’ipnosi, i bambini, gli ospedali psichiatrici, i disturbi del sonno. Carrisi sa bene come mettere tutti i migliori elementi nel calderone! Ma in questa storia c’è un tema principale, che è trattato in maniera magistrale e che mi ha sconvolto: la violenza domestica e gli “uomini scarafaggio”. La storia della signora silenziosa, raccontata tramite la mente di Matias sotto ipnosi, mi ha toccata
particolarmente. Mi ha provocato brividi, inquietudine e lacrime agli occhi.
Lo stile di scrittura di Carrisi ormai è ben riconoscibile, ha qualcosa di magico che ci permette di leggere qualsiasi cosa ed esserne affascinati. Capitoli brevi, scrittura magnetica e page turner per eccellenza. Non ti sarai neanche accorto di averlo iniziato che l’avrai già finito!
Posso dire che questo libro è il mio preferito della saga, dopo “La casa delle voci”.
Ho però trovato anche lati negativi, partendo proprio dal personaggio di Gerber. Anche in questo capitolo ritroviamo il solito Pietro che viene assorbito totalmente dal caso e che dimentica di lavarsi, mangiare e dormire. Stessa storia ogni volta. Mi piacerebbe vedere qualche evoluzione nel personaggio, anche se nell’epilogo c’è una spiegazione a questo.
Inoltre, ho trovato il racconto un po’ frettoloso, ma su questo lascio il beneficio del dubbio poiché forse sono io che, non avendone mai abbastanza, vorrei leggere Carrisi ogni giorno!
Ultimo punto a sfavore: non ci da ancora risposte sui quesiti lasciati in sospeso nei libri precedenti. E per quanto io ami la serie sulle Case e Pietro Gerber, speravo, e credo fosse necessario, arrivare ad una conclusione.
Ma Carrisi è sempre Carrisi e ha il potere di farmi annullare qualsiasi impegno sociale per dedicarmi solo a lui e di non farmi stancare mai. Il vuoto che ti lascia dentro una volta finito il libro, solo lui.

Veronica Paoli

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Veronica Paoli

Nata nel 1994 in Toscana, vivo a Brescia dove lavoro come infermiera, ma da sempre ho una grande passione: leggere. Ho aperto una pagina Instagram nel Novembre del 2022 dove recensisco libri gialli/thriller/horror/true crime. Questo mi ha portato a collaborare con diverse case editrici e a intervistare giornalisti e scrittori per i casi che più mi appassionano. Invitata come bookblogger a eventi organizzati da case editrici con grandi autori e selezionata in giuria per concorsi letterari. Ho un gruppo di lettura chiamato #leggendothriller su Telegram con più di 200 iscritti in cui ogni mese scegliamo, leggiamo e discutiamo un libro. Mi trovi quindi, forse, di più tra le pagine di un libro che tra le corsie dell’ospedale!

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