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False confessioni, un fenomeno sociale in aumento

Breve analisi. Il metodo Reid.

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Le false confessioni, un fenomeno in aumento. Una verità dolorosa per la società.
Sempre più casi di cronaca vengono chiusi e “risolti” grazie a quella che è definita dagli inquirenti la “prova regina”. La confessione.
Ma quanto essa è genuina? Le percentuali che ci danno un riscontro negativo sono sempre più alte. Il maggior numero di notizie in merito arrivano da oltre oceano, dall’America. Il nuovo mondo da dove provengono approfonditi studi e ricerche in tutti i settori. Tra questi anche metodi infallibili per investigare e risolvere i più complessi casi giudiziari.
Le serie crime più seguite sono prodotti americani che ci rimandano a uno scenario fantastico, dove FBI e forze dell’ordine risolvono i casi con maestria e sicurezza. Ognuno di noi ne rimane ammirato, ma quanto tutto questo è realistico?
Purtroppo nella maggior parte dei casi non molto.
Il sospettato viene preso e confessa. Il cattivo è messo dietro le sbarre, la giuria lo dichiara colpevole sulla base della confessione che sottoscrive e il giudice pronuncia sentenza di condanna. Le ritrattazioni? Non sono certamente credibili.

Febbraio 2022, muore Darrel Parker a 90 anni.
Il 14 dicembre 1955 Darrel torna a casa dopo la giornata di lavoro e trova sua moglie legata al letto senza vita. Chiama i soccorsi e vengono rilevati segni di percosse oltre violenza sessuale prima di essere uccisa. Il primo sospettato è sempre il marito o compagno. Darrel pertanto viene interrogato e subito rilasciato. Successivamente richiamato dagli inquirenti, con il pretesto di comunicargli delle novità, viene sottoposto al poligrafo e interrogato da John Reid: confessa l’omicidio.
Il giorno seguente ritratta sostenendo di essere stato messo sotto pressione per ore e aver ceduto solo per far finire tutto. Nessuno tiene conto di questa dichiarazione, il giudice lo condanna all’ergastolo.
Dopo anni si scopre che il vero colpevole è un altro uomo, già indagato perchè notato nella zona dell’omicidio e noto alle autorità per altri reati. Solo dopo la sua morte viene alla luce la sua confessione scritta.
Darrel finalmente libero, nel 1991 ottiene la grazia e richiede un risarcimento per ingiusta condanna e detenzione: ottiene $500.000: «Attorney General Jon Bruning publicly declared that Parker was wrongly convicted and apologized». Fonte: National Registry of Exoneration

Il metodo Reid.

Continua a leggere l’articolo qui Falsa confessione? Sempre più frequente.

Martina Piazza

Il libro L’erba dei vicini. Evoluzione di un’indagine di Martina Piazza – guarda

Il canale Youtube Martina Piazza Crime Blog – guarda

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Martina Piazza

Martina Piazza, nasce a Moncalieri il 16 luglio. Cresciuta in una famiglia appassionata di lettura, scrittura e conoscenza, sin da ragazza si è avvicinata ad un mondo letterario fortemente emotivo e di intrecci polizieschi. Dopo il diploma conseguito presso il liceo classico Alfieri di Torino si laurea in Criminologia, con una tesi sul caso Erba, oggi divenuta un saggio letterario edito da Golem Edizioni Torino con prefazione del Procuratore Cuno Tarfusser, “L’Erba dei Vicini, evoluzione di un’indagine”. Ha vinto la prima edizione del premio letterario "Racconti gialli, sezione Campus" indetto da NeRoma Noir Festival 2024. La sua passione è da sempre la Giustizia e l'indagine criminale. Continua infatti gli studi e la ricerca per conseguire la seconda laurea in Giurisprudenza. Attualmente sta approfondendo tematiche legate al carcere e ingiuste detenzioni, una dolorosa piaga per il nostro Paese, attraverso interviste dirette a detenuti e vittime di malagiustizia. Nello stesso tempo, attraverso i suoi canali, si occupa di divulgare temi di cronaca nera e giudiziaria che hanno segnato la storia recente e passata.

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