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Cose Turche a San Siro. Inzaghi non ci sta: “La Juve doveva prenderne 8”. Thiago Motta: “Bravi a restare in gara”

Un pareggio spettacolare: 4 a 4, a San Siro nel Derby d’Italia

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Pareggio casalingo amaro per l’Inter che chiude 4-4 contro la Juventus dpo esser stata sul 4-2 con tante occasioni per allargare il gap. Le parole di Simone Inzaghi ai microfoni di Sky Sport: “C’è delusione, ma da allenatore devo ripartire. Saranno motivo di analisi i 4 gol presi. Puoi prendere quattro tiri perché di fronte avevamo la Juve, ma non quattro gol. Giocavamo contro una squadra che in quattro partite aveva preso un gol su rigore, e stasera doveva prenderne 7-8. Avremmo dovuto fare il quinto gol, non ci sono state avvisaglie fino al gol di Yildiz. Con sessanta metri di campo abbiamo perso due contrasti, Cambiaso bravo a ripulirla. Alla fine abbiamo triplicato in area di rigore e non si fa mai. C’è amarezza, meritavamo ampiamente di vincere. Da allenatore devo essere lucido, da domani ne parliamo. Ho visto occhi tristi, c’è dispiacere. La Juve aveva fatto della fase difensiva la sua forza, ma abbiamo creato veramente tanto”.

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E così invece parlò Thiago Motta: “Siamo riusciti a restare in partita. L’Inter avrebbe potuto chiudere il match sul 4-2, poi alla fine sul 4-4 avremmo potuto vincere noi. Sicuramente una prestazione di squadra, in partite così serve il gioco ma servono anche l’atteggiamento e lo spirito giusti. Potevamo arrivare anche ad un altro risultato. Dobbiamo analizzare e capire perché a tratti andiamo molto bene e a tratti no. Sarà una gara da analizzare bene, a tratti abbiamo giocato bene, in altri momenti no”.

Stefano Mauri

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Stefano Mauri

Stefano Mauri nato a Crema nel gennaio 1975, mese freddo e nebbioso per eccellenza. E forse anche per questo, per provare a guardare oltre la nebbia e per andare oltre le apparenze, con i suoi scritti prova a provocare, provocare per ... illuminare. Giornalista Free Lance, Sommelier, Food and Wine Lover, lettore accanito, poeta e Pierre appassionato, Stefano Mauri vive, lavora, scrive, degusta, beve e mangia un po' dappertutto. E ovunque si prefigge lo scopo di accendere se non una luce, beh almeno un lumino, che niente è come sembra, niente. Oltre a collaborazioni col mondo (il virtuale resta una buona strada, ma non è La Strada) web, Stefano Mauri, juventino postromantico e calciofilo disincantato, collabora con televisioni, radio e giornali più o meno locali. Il suo motto? Guardiamo oltre, che dietro le apparenze si cela il vero mondo.

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