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Michele Misseri, il vero movente è emerso. E ora il caso va riaperto

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Michele Misseri, condannato come complice nell’occultamento del cadavere della nipote Sarah Scazzi, per il cui omicidio stanno scontando l’ergastolo la moglie e la figlia dell’uomo, Cosima Serrano e Sabrina Misseri, nel ribadire  di essere lui l’unico assassino di Sarah, ha ammesso per la prima volta il movente del delitto.
L’uomo ha dichiarato a Le Iene che, attratto sessualmente dalla ragazza, l’ha pesantemente molestata, e poi, di fronte al rifiuto di lei, accompagnato dalla minaccia di andare a riferire l’accaduto ai parenti, l’ha  strangolata per rabbia verso quella reazione e per nascondere l’ ignominia di essersi lasciato sopraffare dalla pulsione erotica  verso una parente minorenne.

Come ho raccontato nel libro “IL DELITTO DI AVETRANA – Perchè Sabrina Misseri e Cosima Serrano sono innocenti, il sospetto che dietro l’uccisione della quindicenne avetranese ci fosse la mano dello zio, che aveva perso la testa a seguito di un approccio sessuale frustrato, è da sempre molto forte. Se finora il colpevole aveva fornito un’altra, poco credibile versione – uno scoppio incontrollato di rabbia a seguito di un problema lavorativo (il trattore che non funzionava) cui Sarah s’era trovata, per sua sfortuna, ad assistere –  ciò era dovuto, con ogni evidenza, alla vergogna per la proprio inaccettabile comportamento.

Le dichiarazioni di Misseri hanno provocato una reazione da parte di Valentina, figlia maggiore dell’uomo ed unica componente della famiglia rimasta indenne da condanne penali.
In un’intervista alla trasmissione Farwest la donna ha ribadito quanto aveva scritto nella lettera aperta, dal titolo “Sarei potuta essere in carcere anche io” contenuta nel già citato libro inchiesta, ovvero che, a causa del clima denigratorio venutosi a creare nei confronti della sua famiglia, alimentato da chiacchiere malevole, gli inquirenti si sono accaniti contro tutti i suoi membri indiscriminatamente, accomunandoli nella responsabilità per la sparizione, omicidio e occultamento del cadavere della giovane Sarah. La soluzione del caso, invece, lineare e comunque ugualmente  tragica, era a portata di mano, anche per la confessione della propria colpevolezza da parte del padre Michele.
Valentina Misseri si dice convinta di essere sfuggita ad una condanna solo grazie a un alibi oggettivo. Mentre il fatto criminale veniva consumato, infatti, lei si trovava a Roma. Ciò non toglie, ha aggiunto, che “buona parte dell’opinione pubblica pensa che io faccia parte comunque di una famiglia di assassini, quindi vengo chiamata assassina.”

Rino Casazza

LA SCHEDA DEL LIBRO “IL DELITTO DI AVETRANA”

Dalle interviste di Rino Casazza per Fronte del Blog, nasce il primo libro inchiesta su uno dei casi più spinosi della cronaca giudiziaria: il delitto di Sarah Scazzi. Disponibile su Amazon e in ebook su tutti gli store “Il delitto di Avetrana” è edito da Algama. L’omicidio, avvenuto nell’agosto del 2010, vide vittima la giovanissima Sarah Scazzi e rappresenta un’anomalia: come gli altri grandi gialli della cronaca nera ha enormemente interessato l’opinione pubblica, ma non l’ha divisa.

La condanna per omicidio di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, cugina e zia della vittima, e dello zio, Michele Misseri, come complice nell’occultamento del cadavere, viene ancora oggi considerata dall’uomo della strada un irreprensibile atto di giustizia. La narrazione che vede Sabrina e sua madre spietatamente vendicative verso la graziosa parente adolescente fino al punto di ucciderla, e il padre Michele in veste di loro succube, continua a fare presa.

Eppure, esaminando più in profondità gli atti dell’inchiesta, si scopre che è molto più verosimile un’altra verità, comunque tragica. Ma che, almeno, evita di aggiungere al dramma della morte violenta di Sarah l’ingiustizia del carcere a vita a due innocenti. Prefazione del Professor Franco Coppi. Con le interviste all’avvocato Nicola Marseglia, Roberta Petrelluzzi, Cristiano Barbarossa e Fulvio Benelli. E le lettere di Michele Misseri e Valentina Misseri.

LA PRIMA PUNTATA DI ENIGMI SUL DELITTO DI AVETRANA:

Lo speciale di Fronte del Blog su Sarah Scazzi – qui

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Rino Casazza

Rino Casazza è nato a Sarzana, in provincia di La Spezia, nel 1958. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Pisa, si è trasferito in Lombardia. Attualmente risiede a Bergamo e lavora al Teatro alla Scala Di Milano. Ha pubblicato un numero imprecisabile di racconti e 15 romanzi che svariano in tutti i filoni della narrativa di genere, tra cui diversi apocrifi in cui rivivono come protagonisti, in coppia, alcuni dei grandi detective della letteratura poliziesca. Il più recente è "Sherlock Holmes tra ladri e reverendi", uscito in edicola nella collana “I gialli di Crimen” e in ebook per Algama. In collaborazione con Daniele Cambiaso, ha pubblicato Nora una donna, Eclissi edizioni, 2015, La logica del burattinaio, Edizioni della Goccia, 2016, L’angelo di Caporetto, 2017, uscito in allegato al Giornale nella collana "Romanzi storici", e il libro per ragazzi Lara e il diario nascosto, Fratelli Frilli, 2018. Nel settembre 2021, è uscito "Apparizioni pericolose", edizioni Golem. In collaborazione con Fiorella Borin ha pubblicato tre racconti tra il noir e il giallo: Onore al Dio Sobek, Algama 2020, Il cuore della dark lady, 2020, e lo Smembratore dell'Adda, 2021, entrambi per Delos Digital Ne Il serial killer sbagliato, Algama, 2020 ha riproposto, con una soluzione alternativa a quella storica, il caso del "Mostro di Sarzana, mentre nel fantathriller Al tempo del Mostro, Algama 2020, ha raccontato quello del "Mostro di Firenze". A novembre 2020, è uscito, per Algama, il thriller Quelle notti sadiche.

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